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Matteo Salvini, lo schiaffo a Di Maio: "Torno a Roma martedì. Ora...". Retroscena: gelo negli ultimi 2 giorni

Giulio Bucchi
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Più schiaffo di così non si può. Luigi Di Maio passerà il weekend a lavorare, gomito a gomito con Stefano Buffagni, per risolvere il nodo Tav. Matteo Salvini resterà placido nella sua Milano, e non ha alcuna intenzione di dedicarsi al dossier alta velocità. "Ora decidano loro cosa vogliono fare, io torno a Roma martedì", ha confidato il leader della Lega ai suoi secondo il Corriere della Sera. Nelle note ufficiali, il vicepremier mostra tranquillità: "Nessuna crisi di governo e nessuna nostalgia del passato, lavoriamo per unire e per dare lavoro, sviluppo e futuro all'Italia. Col buonsenso si risolve tutto". Forse perché sa che sono i 5 Stelle a rischiare l'osso del collo: un loro sì anche solo condizionato alla Torino-Lione creerebbe una spaccatura insanabile dentro il Movimento e tra parlamentari ed elettori grillini.  Leggi anche: "Ormai siamo nelle mani del buon Dio". Salvini, frase raggelante: cade il governo? Di sicuro però qualcosa in queste 48 ore dovrà maturare, visto che lunedì c'è la scadenza dei bandi di gara della Telt. I 5 Stelle vorrebbe sospenderli, la Lega confermarli come ribadito ad Affaritaliani.it dal capogruppo leghista alla Camera Riccardo Molinari: "Sospendere i bandi non è percorribile dal punto di vista legale e giuridico". Negli ultimi due giorni, aggiunge sibillino il Corsera, "anche il rapporto personale tra Salvini e Di Maio, finora esentato da frizioni, si è molto raffreddato". Venerdì nessun contatto diretto tra i leader, "e non è previsto lo facciano nemmeno oggi".

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