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Bruno Vespa: il duello rusticano Luigi Di Maio-Matteo Salvini e la doppia scorciatoia per evitare la crisi

Cristina Agostini
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"In altri tempi, la crisi sarebbe stata già aperta". Ma, sostiene Bruno Vespa, "una resa dei conti" adesso "non conviene a nessuno". E non conviene a Luigi Di Maio perché "vista la indisponibilità del Pd ad allearsi con il M5s, la crisi porterebbe alle elezioni anticipate. E il Movimento finirebbe all'opposizione piuttosto ridimensionato", scrive nel suo editoriale su Il Giorno, e non conviene neppure a Matteo Salvini perché "salterebbe la legge sulla legittima difesa, che deve essere confermata dal Senato. Potrebbero esserci vendette sulla richiesta di rinvio a giudizio per la vicenda di nave Diciotti". Insomma, sarebbe come "un duello rusticano" che "lascerebbe feriti gravi dalle due parti". E comunque, "mai nei nove mesi di governo i rapporti tra i due vice premier - corroborati anche da personale amicizia - erano arrivati a questo punto". Il nodo da sciogliere è la Tav che i 5 stelle non vogliono mentre la Lega la vuole a ogni costo. Per uscire dall'impasse, avverte Vespa, "ci sarebbero due scappatoie tecniche, complicate ma possibili. I governi precedenti hanno chiesto e ottenuto dall'Unione Europea un rinvio di termini giudicati perentori. Conte dovrebbe ottenere che Juncker si rimangi la lettera con cui pochi giorni fa ha ricordato che marzo è il mese decisivo per non perdere finanziamenti". Se questa lettera, continua Vespa "non arrivasse entro lunedì, la Telt - società italo francese che sta costruendo il Tav - dovrebbe fare i bandi, altrimenti gli amministratori risponderebbero personalmente dei trecento milioni ritirati dall'Europa. Potrebbero inserire la 'clausola di dissolvenza', cioè tenersi aperta la porta per ritirarli. Questo è possibile soltanto con l'accordo francese, avremmo qualche mese per aprire una trattativa, aumentare il contributo europeo e lo stesso intervento finanziario francese giudicato modesto. Ma se non si raggiungesse l'accordo, il Tav dovrebbe farsi". Leggi anche: "Oppure interviene Mattarella". Fico, altro che compromesso: Altro siluro grillino su Salvini Nel frattempo si potrebbe "promuovere il referendum il cui voto favorevole al Tav (scontato) potrebbe dare una mano al Movimento, che dice di essere sempre dalla parte del popolo. Ma se un sì o un no netto deve arrivare entro lunedì, un accordo è impossibile". 

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