Caso Roma, allarme 5S
Roma, 21 mar. (AdnKronos) - La notizia arriva sui cellulari del parlamentari mentre in Aula alla Camera ci si accinge a votare il decretone che contiene reddito di cittadinanza e quota cento: Daniele Frongia, assessore allo Sport del Comune di Roma, è indagato per corruzione nell'ambito di un filone dell'inchiesta sullo stadio della Roma. La doccia fredda 'rovina' la festa grillina proprio mentre la Camera sta per dare il via libera a due dei provvedimenti 'bandiera' dei pentastellati e arriva il giorno dopo l'arresto di Marcello De Vito, presidente dell'Assemblea capitolina, che ha gettato nel 'panico' il M5S a livello locale e nazionale. Questa volta però le alte sfere del M5S ostentano tranquillità e confermano la fiducia nel sindaco Raggi, nonostante il malcontento per le vicende giudiziarie capitoline e la gestione del Comune di Roma abbia raggiunto il livello di guardia all'interno della compagine parlamentare del Movimento 5 Stelle. Soprattutto in vista del voto per le europee. "Pare che presto sarà archiviato", si limita a spiegare una fonte di primo piano vicina ai vertici 5 Stelle. Il caso viene considerato ben distinto da quello di De Vito, che infatti è stato immediatamente messo alla porta dal capo politico Luigi Di Maio poche ore dopo la notizia dell'arresto. Ma nel M5S cresce la paura che l'inchiesta si trasformi in una slavina tale da seppellire tutta la giunta capitolina. "Qui viene giù tutto", uno dei tanti commenti allarmati che fioccano nelle chat grilline. Dal canto suo Francesco Silvestri, vicecapogruppo M5S a Montecitorio e 'referente' per il Campidoglio, confida in una rapida soluzione del caso Frongia: "Questa verrà archiviata, semplice", assicura negando l'esistenza di un "sistema 5 Stelle" a Roma. Sono gli stessi legali di Frongia a riferire che "la posizione del nostro assistito sarà definita a breve con una richiesta di archiviazione". Con un post su Facebook Frongia annuncia la decisione di autosospendersi dal Movimento 5 Stelle per "una questione di opportunità politica" e di "riconsegnare le deleghe attribuitemi dal sindaco Virginia Raggi in qualità di assessore allo Sport di Roma Capitale". Frongia aggiunge: "Ricordo nuovamente che il mio caso trarrebbe origine dall'interrogatorio di Parnasi del 20 settembre 2018, già uscito all'epoca sui giornali, in cui lo stesso sottolineava più volte di non aver mai chiesto né ottenuto favori dal sottoscritto". Il timore però che l'inchiesta possa allargarsi è forte tra i 5 Stelle. E' lo stesso Silvestri, del resto, a mettere le mani avanti: "Dal punto di vista di qualche indagine sicuramente. Penso che sia d'ufficio... Il fatto che si sia trovato un perno e da lì si cerchi di capire se tutto il resto è in regola, è il minimo, me lo aspetto... consequenzialmente a una serie di cose su cui si vuole giustamente far luce, ma meno male che sia così". Intanto Raggi incassa la fiducia di Riccardo Fraccaro, ministro dei Rapporti col Parlamento e uomo di fiducia dei vertici M5S per le questioni del Campidoglio nel corso della passata legislatura: "Non abbiamo motivo per togliere la fiducia politica a Virginia Raggi, l'impegno che ci sta mettendo per risolvere i problemi della città l'ho visto da vicino. De Vito è gravissimo e per questo è stato subito espulso, su Frongia non credo ci siano notizie gravi sui suoi confronti e quindi ci prendiamo un po' più di tempo per valutare".