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Matteo Salvini, il ribaltone storico in Basilicata: oltre il trionfo, riscrive la storia

Gino Coala
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È da quando è finita la Seconda Guerra Mondiale che in Basilicata vincono le elezioni sempre e solo democristiani e socialisti. Almeno finché non è arrivato il ciclone leghista guidato da Matteo Salvini, che anche in terra lucana potrebbe ribaltare la storia politica di quello che fino a ieri era il feudo elettorale dei fratelli Pittella, Gianni e Marcello. Il primo era uomo di punta del Partito socialista europeo, oltre che presidente dell'Europarlamento, il fratello ha occupato la poltrona di governatore, finché non sono arrivati i militari della Guardia di Finanza, per una brutta storia nella sanità tra Potenza e Bari. Leggi anche: M5s, Bugani e la profezia nera: "Cambiare o moriremo, le prossime elezioni? Sono già perse" L'occasione in Basilicata per Salvini è ghiottissima. Il centrosinistra per evitare il disastro aveva provato a proporre un volto nuovo, il farmacista Carlo Trerotola, che si è presto scoperto un estimatore di Giorgio Almirante, che era pure amico di famiglia. A sinistra non l'hanno presa benissimo, come non hanno proprio digerito altrettanto bene i grillini la candidatura di Antonio Mattia, con un passato da ultras berlusconiano. Il centrodestra si presenta con il generale della Gdf in pensione Vito Bardi, sostenuto da una pletora di liste infarcite di grandi portatori di voti, ma soprattutto spinto da Salvini, impegnato da giorni in un tour senza sosta in ogni paesino della Basilicata. Il ribaltone storico sembra ormai a un passo.

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