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Banche, l'avvertimento a Conte dai risparmiatori truffati: "Scherza col fuoco"

Gino Coala
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Ora è il governo nel mirino di Patrizio Miatello, imprenditore trevigiano e tra i leader dei truffati delle banche. Appena un anno fa, il 24 maggio, il premier incaricato Giuseppe Conte lo aveva incontrato con altre vittime degli istituti di credito e gli aveva promesso un giusto risarcimento. Ma da allora, Miatello ha il sospetto che troppe cose siano cambiate: "Avrebbero dovuto mantenere la prima versione della legge di Bilancio, anziché stravolgerla - ha detto a Repubblica - a noi è ben chiaro che i risarcimenti a pioggia non sono legittimi, qui non si tratta dell'Europa. E non siamo stati certo noi a chiedere di eliminare gli arbitrati. Alcuni giorni fa abbiamo inviato una diffida a procedere a Tria, anche se sappiamo che lui non c'entra nulla. Credo che qualcuno abbia pensato che questa situazione si potesse strumentalizzare, che si potesse dire che era colpa dell'Europa se il fondo era bloccato, visto che siamo alla vigilia delle elezioni. Noi non ci stiamo: stanno scherzando col fuoco. Adesso basta: devono fare il fondo". Leggi anche: Di Maio, il retroscena su Paragone e le banche: telefona a Mattarella, scarica il senatore grillino Tra i risparmiatori truffati il nervosismo è di nuovo alto, più passa il tempo e più aumenta il sospetto che le promesse potrebbero cadere subito dopo il voto: "Mi hanno chiesto la lista dei suicidi: gliel'ho mandata quattro volte. Adesso non possiamo più aspettare, devono fare il fondo per risarcirci. Altrimenti gliela faremo noi la campagna elettorale, nei mercati, dappertutto: abbiamo il diritto di riprenderci la nostra vita".

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