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Giancarlo Giorgetti, i mercati scaricano il ministro Tria: perché vogliono parlare solo con il leghista

Gino Coala
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Se fossero gli investitori internazionali a dover scegliere il premier italiano, punterebbero su Matteo Salvini e un governo a guida leghista. Di certo non punterebbero più sul ministro Giovanni Tria, ormai logorato da settimane di guerra quotidiana ora con la Commissione europea, ora con i due vicepremier che battono cassa per i provvedimenti che stanno loro più a cuore. I mercati quindi hanno capito che le parole di Tria lasciano il tempo che trovano, perché politicamente chi ha il pallino dell'esecutivo non è il ministro del Mef. Leggi anche: Mattarella, il retroscena: come ha fregato Di Maio sulla Commissione banche L'interlocutore privilegiato con gli "speculatori" ormai è diventato il leghista Giancarlo Giorgetti che, secondo il Fatto quotidiano, vero punto fermo del Carroccio all'interno del governo. Se all'inizio del governo Conte, la paura più grande degli investitori era che alle analisi sull'uscita dall'euro dei leghisti Claudio Borghi e Alberto Bagnai seguissero i fatti. Giorgetti intanto lavorava per rassicurare i mercati, con lo spread che saliva minaccioso. Ha dimostrato che in realtà la Lega non vuole devastare l'economia del Paese, ma guidarla e rilanciarla. Una fiducia che potrebbe anche finire, se prima o poi non arrivi un governo Salvini.

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