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Matteo Salvini, schiaffo a Sergio Mattarella e compagni: "Il 25 aprile non sfilo con i fazzoletti rossi"

Cristina Agostini
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Il 25 aprile Matteo Salvini non sarà all'altare della Patria. Non affiancherà Sergio Mattarella nelle celebrazioni della Festa di Liberazione. Non sfilerà insieme ai partigiani. No, lo ha detto chiaramente il ministro dell'Interno leghista. Ha molti appuntamenti in agenda e quel giorno sarà in Sicilia, con le forze dell'ordine, che ogni giorno lottano contro la mafia. "La lotta a camorra, 'ndrangheta e mafia è la nostra ragione di vita", ha detto Salvini al termine della celebrazione del 167esimo anniversario della polizia. E ha quindi annunciato: "Io il 25 aprile non sarò a sfilare qua o la, fazzoletti rossi, neri, gialli o bianchi, vado a Corleone a sostenere le forze dell'ordine nel cuore della Sicilia".  Una dichiarazione che ha già fatto gridare allo scandalo i compagni. "Noi ci auguriamo che il ministro dell'Interno sia in prima fila per combattere la criminalità organizzata tutti i giorni, come purtroppo sembra non fare. Ma il 25 aprile è il giorno della Liberazione. Cioè della rinascita della democrazia nel nostro Paese e ogni vero amante della nostra Repubblica dovrebbe onorarlo senza ma e senza se. E anche senza frasi sciocche come quelle pronunciate da Salvini", ha commentato Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo Pd alla Camera: "Sconcerta che si ricordi del suo ruolo per la lotta alle mafie in modo strumentale solo per offuscare il valore di una giornata storica e alimentare in modo sempre più netto la negazione del valore dell'antifascismo come fondamento della Repubblica. Mentre il continuare a negarlo è il fondamento della nuova internazionale nera di cui Salvini vorrebbe essere il leader in Europa".  

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