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Matteo Renzi piallato: "Ha distrutto il Pd e consegnato il Paese al M5s". Una feroce vendetta

Giulio Bucchi
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"Non ho nulla da perdonare o critiche da accettare da chi ha portato alla rovina il Pd consegnando Roma e il Paese al populismo". L'ex sindaco di Ignazio Marino è stato assolto sul caso scontrini e ora può scagliarsi liberamente contro Matteo Renzi e Matteo Orfini, rispettivamente segretario del Pd e commissario dem a Roma dopo Mafia Capitale. I due uomini, cioè, che portarono alla sua caduta e che oggi non chiedono scusa per averlo rimosso, in quanto, parola di Orfini, "fu scelta politica e non legata a scandali e inchieste". Leggi anche: Renzi, una fine oscena. "Dove sono costretti a incontrarsi i renziani Intervistato da Repubblica, l'ex sindaco "marziano" ricorda come "la chiusura dei circoli del Pd nella capitale è stato il segnale di uno scollamento totale tra i vertici del partito e il territorio. Un isolamento che ho vissuto sulla mia pelle. Io e la mia giunta siamo stati lasciati soli in balia di quel sistema di potere che da decenni governava Roma, dallo smaltimento dei rifiuti alle lobby delle bancarelle". "Se a maggio in Europa trionferà il populismo dei cinque stelle e il sovranismo della destra - ha aggiunto Marino - sapremo di chi sono le responsabilità". Non tornerà in Italia, resterà a insegnare chirurgia a Philadelphia, negli Usa, alla Thomas Jefferson University, "dov'è possibile lavorare con lealtà e dove i risultati si ottengono con la fatica e il merito". A qualcuno fischieranno le orecchie.

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