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Matteo Salvini all'angolo, Giuseppe Conte allo scoperto: "Se si arriva alla conta allora sarà la Lega a..."

Giulio Bucchi
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Da qualche giorno Giuseppe Conte gioca a carte scoperte, e il suo avversario è Matteo Salvini. Su tutti i fronti. Le tasse, ad esempio: "Siamo bravi ad abbassare le tasse in un comizio - si è sfogato il premier con il suo staff -, presenti una proposta da portare sul tavolo del governo, con le coperture, e ne discuteremo: in tanti, troppi, dimenticano di far parte dell'esecutivo". Ma soprattutto il caso del sottosegretario Armando Siri, indagato per corruzione, con la revoca delle deleghe decisa dal presidente del Consiglio in aperta sfida alla Lega. Leggi anche: "Cosa farò mercoledì in CdM". Salvini, lo schiaffo politico a Conte e Di Maio Lo scenario, inquietante, è quello di una "conta" mercoledì nel Consiglio dei ministri che dovrà votare l'allontanamento di Siri, con drammatica spaccatura tra leghisti (contrari) e grillini (ultra-favorevoli). "Per senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni da parte di tutti" Conte spera che Siri si dimetta, magari su suggerimento di Salvini. Anche Conte, come Luigi Di Maio, tira fuori il sondaggio secondo cui il 70% degli italiani sarebbe d'accordo con la cacciata del sottosegretario indagato. Sulla base di questi numeri, è il suo ragionamento, se davvero si arriverà al voto in CdM "allora sarà la Lega a spiegarlo agli italiani", prendendosi l'onere della crisi di fatto. 

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