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Luigi Di Maio, prima del voto su Siri la vergogna estrema: "Perché Salvini lo protegge"

Giulio Bucchi
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Prima di incassare la vittoria politica, Luigi Di Maio spargeva veleno tra i 5 Stelle e dubbi maliziosi su Armando Siri. Il sottosegretario leghista, indagato per corruzione, fino a poche ore fa è stato difeso a spada tratta da Matteo Salvini, e solo un accordo politico prima del CdM tra il premier Giuseppe Conte, Salvini e Di Maio ha consentito di evitare rotture insanabili. Ai suoi, però, il vicepremier grillino anche ieri ripeteva: "Io continuo a non capire perché Matteo si sta facendo male da solo. Perché la Lega non scarica Siri? Perché è così potente, cosa ci sta dietro?". Leggi anche: "Siri? Non...". Di Maio, la grande vergogna dopo la revoca delle deleghe al leghista Un'allusione pesante smentita ovviamente dai fatti: Salvini, alla fine, ha ceduto per salvare il governo e consentire di ottenere ancora qualche provvedimento importante, prima e dopo le elezioni europee del 26 maggio, ed evidentemente ha difeso Siri per tenere il punto e reggere all'ondata giustizialista dei 5 Stelle.

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