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Virginia Raggi, il gelo di Luigi Di Maio e del Movimento 5 stelle: "Sui rom sembra Laura Boldrini"

Cristina Agostini
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Non c'è pace per i grillini. Dopo tutte le tensioni interne e quelle esterne sul caso di Armando Siri, ora si trovano a gestire la svolta buonista di Virgina Raggi. Dicono infatti che la visita della sindaca di Roma alla famiglia rom a Casal Bruciato abbia fatto perdere la testa a Luigi Di Maio: "Io Virginia l'ho sempre difesa, è libera di fare quello che vuole", si sarebbe sfogato con i suoi secondo quanto riporta il Messaggero in un retroscena. "Ma in una giornata come questa (la vittoria dei 5 stelle sul caso Siri, ndr) in cui segniamo la discontinuità con gli altri governi e parliamo di mafia e corruzione, lei se ne esce con questa mossa. Di cui, per la cronaca, non ne sapevo nulla". Leggi anche: La voce dal cuore M5s: "Una scissione? Mai dire mai". Il "fattore esterno", Di Maio va verso una fine oscena La rabbia monta e Di Maio le scrive alcuni messaggi: "Complimenti, hai messo su questo spettacolo che oggi non serviva". Risultato "capolavoro Siri" oscurato. E poi, come è possibile, si chiedono i big pentastellati, "che in tre anni proprio oggi si sia sentita in dovere di visitare una famiglia rom quando ci sono tante fragilità nelle periferie che attendono una sua risposta da tempo?", "mi spiace dirlo, ma questa volta Virginia ha davvero sbagliato", attacca Di Maio. Si è comportata in "maniera ideologica", "sembrava la Boldrini". E infatti quando alla Raggi arriva la solidarietà del segretario del Pd Nicola Zingaretti, c'è chi sbotta: "È caduta nella trappola: pazzesco".  

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