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Matteo Salvini e Luigi Di Maio, l'indiscrezione sulla crisi di governo: "Su cosa salta, dopo le europee"

Giulio Bucchi
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Sbaglia chi pensa che passate le europee, M5s e Lega possano tornare magicamente alleati per la pelle. Non è solo questione di una campagna elettorale avvelenata, due mesi di insulti e attacchi personali. C'entrano, piuttosto, le fratture politiche emerse grazie alla propaganda inevitabile che precede il voto. Ogni giorno, dal 27 maggio, può essere quello buono per la crisi di governo. GUARDA IL VIDEO - "Le mie sono stronz***?". Salvini, la durissima replica a Di Maio Esploso lo schema che aveva tenuto fino ad aprile (i leghisti non intervenivano nelle materie di competenza dei ministri M5s e viceversa), ora è tana libera tutti. E le invasioni di campo possono avere ripercussioni fatali sul tema più caldo e delicato di tutti, la giustizia. In questo senso, la proposta di Matteo Salvini di abolire il reato di abuso d'ufficio è una bomba atomica fatta esplodere nel terreno preferito dal M5s, che non a caso alla Giustizia ha messo il suo ministro Alfonso Bonafede. Ma c'è anche l'altra spina, sottolinea il Messaggero, e cioè la riforma del processo penale tanto cara al leader leghista. Tutto questo, in un contesto altamente inquinato dalle inchieste che si stanno abbattendo sulla Lega e sui suoi alleati a livello amministrativo, Forza Italia. L'agenda è ad alto rischio: "Il mese prossimo - ricorda il quotidiano romano - alla Camera si discuterà di conflitto di interessi e della responsabilità delle toghe per ingiusta detenzione". Difficile trovare per la Lega un punto d'incontro con i 5 Stelle che in queste settimane hanno riscoperto il loro lato più manettaro. E quando si arriverà allo scontro frontale, non ci sarà neanche l'ultimo alibi rimasto ai gialloverdi: "è solo campagna elettorale". 

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