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Matteo Salvini, l'appello della giudice Paola Di Nicola: "Cacci quei quattro immigrati"

Caterina Spinelli
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Paola Di Nicola, magistrato di sinistra, chiede a Matteo Salvini di "rimpatriare quattro stranieri". Il gip del tribunale di Roma ha scritto, in data 20 maggio, al capo di gabinetto del ministero dell'Interno, al Questore e al Prefetto affinché prendano in considerazione la possibilità di cacciare dall'Italia quattro delinquenti. Gli stranieri in questione - fa sapere il Corriere della Sera - si sono macchiati di abusi sessuali e maltrattamenti sulle donne, "al momento della scadenza" dell'arresto e quindi prima del processo. La Di Nicola, candidata nel 2014 alle primarie per il Consiglio superiore della magistratura nella corrente di sinistra, fa riferimento a casi giudiziari non collegati tra loro.  Leggi anche: Rimpatri inutili se poi gli immigrati rientrano Il primo, un egiziano, prendeva da anni la moglie a frustate perché non andasse a lavorare. Il secondo, un bengalese che, dopo essere già stato condannato due volte per violenza sessuale, ha provato a stuprare una terza vittima. Il terzo, un polacco accusato di stalking dopo aver ricevuto una condanna in primo grado per maltrattamenti. E infine un romeno che è accusato di aver ripetutamente maltrattato la compagna e che possiede una fedina penale talmente lunga da non poter essere sintetizzata. "Si tratta di soggetti pericolosi, che hanno già commesso reati nel nostro Paese e per i quali è certa la reiterazione di delitti di violenza di genere alla luce della motivazione delle misure cautelari", spiega nella lettera il gip. "La modalità con la quale hanno esercitato violenza esprime un atteggiamento proprietario e predatorio rispetto al genere femminile che disprezzano, dileggiano, limitano nelle sue minimali forme di libertà, assoggettano, maltrattano, violano perché non ne riconoscono la dignità". Il magistrato si appella così alle istituzioni nella speranza di "evitare la vittimizzazione secondaria delle persone offese attraverso il rischio di reiterazione dei reati subìti".

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