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Sondaggio di Nando Pagnoncelli: conti pubblici e minibot, gli italiani vogliono cautela 

Cristina Agostini
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I conti pubblici, il rischio di una procedura d'infrazione per debito, i minibot. Per gli italiani la parola d'ordine è cautela. "Il 33% ritiene si debba cercare un accordo per evitare una procedura di infrazione", spiega Nando Pagnoncelli nel suo sondaggio per il Corriere della Sera, "il 21% è del parere che il nostro governo debba convincere della bontà e sostenibilità delle proprie scelte i commissari Ue, mentre il 17% pensa sia opportuno tener duro, senza preoccuparsi di quanto sostengono i commissari (opinione prevalente solo tra i leghisti con il 32%) e l'11% pensa che il governo Conte si debba dimettere".  Leggi anche: La "terza gamba" del governo di Salvini e Di Maio. Becchi: pessime notizie, chi comanda Sul ministro dell'Economia Giovanni Tria, "il 19% ritiene che stia difendendo coraggiosamente la tenuta dei conti pubblici italiani mentre, al contrario, il 10% pensa che stia mettendo i bastoni tra le ruote e dovrebbe dimettersi", continua il sondaggista. "Prevale la convinzione che Tria abbia assunto un atteggiamento di mediazione, anche se gli italiani si dividono sull'indirizzo che dovrebbe seguire: per il 22% dovrebbe assecondare di più le indicazioni della Ue, mentre una percentuale identica è del parere che dovrebbe tener maggiormente conto delle indicazioni di Lega e M5S". Infine, i minibot. "Anche qui sembra prevalere la prudenza: il 35% li giudica pericolosi perché rischierebbero di diventare una sorta di moneta parallela vietata dai trattati Ue", conclude Pagnoncelli, "il 24% li considera semplicemente inutili, mentre solo il 22% ritiene che siano utili per risolvere il problema del mancato pagamento di chi lavora con le amministrazioni pubbliche e il 19% non ha un parere in proposito".

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