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Cgil, Maurizio Landini umiliato dai compagni: mezzo sindacato vota la Lega di Matteo Salvini

Cristina Agostini
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Mentre Maurizio Landini, segretario della Cgil vuole lo sciopero generale contro il governo di Matteo Salvini e Luigi Di Maio, un sondaggio Ipsos rivela che alle elezioni europee quasi il 40 per cento degli iscritti al suo sindacato ha votato i giallo-verdi e il gradimento personale del leader della Lega è ora pari al 44 per cento. Altroché compagni. Altroché sindacato di sinistra. Sergio Cofferati, che della Cgil è stato il leader dal 1994 al 2002, spiega a Il Fatto quotidiano: "Molti tesserati votavano già la Lega di Bossi, ma il fenomeno era circoscritto a Lombardia, Veneto e parte del Piemonte". Poi con la svolta sovranista di Salvini è cambiato tutto: alle ultime elezioni il Pd è stato ancora il primo partito tra i tesserati Cgil, con il 44,8 per cento, ma la Lega è salita al 18,5 dal 10 per cento di un anno fa. Leggi anche: Cagliari, psicodramma-Pd: "Ora riconteggio dei voti", non accettano il tracollo Landini, con i suoi, minimizza: "Più che chiedersi perché gli iscritti votino Lega vorrebbe che ci si domandasse perché chi vota Lega è iscritto alla Cgil". Gianfranco Pasquino, politologo con un passato nella Sinistra Indipendente, spiega: "Io non condivido le risposte che dà Salvini, ma almeno, a differenza della sinistra, alcune risposte le dà". Secondo Ivan Pedretti, segretario del Sindacato Pensionati Italiani Cgil, i partiti di sinistra "dovrebbero sentirsi addosso questa responsabilità - Cofferati dixit - perché se un lavoratore Cgil oggi vota Lega vuol dire che non vede nel Pd ipotesi di soluzioni ai suoi problemi". Insomma, "deve smetterla di dire soltanto che non va bene quel che fa Salvini, limitandosi a demonizzare la destra".

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