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Luigi Di Maio umiliato in pubblico: "Sei soltanto un incapace"

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Davide Locano
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Fischi, insulti, proteste. Più che con l' opposizione interna Luigi Di Maio deve fare i conti con quella del Paese. I lavoratori delle aziende che stanno colando a picco una dietro l' altra (ieri è esploso anche il caso della Jabil Circuit nel casertano) sono stufi delle promesse e dei pasticci del doppio ministro grillino, che finora è riuscito solo a far lievitare le erogazioni pubbliche della cassa integrazione straordinaria. Ieri le contestazioni sono andate in scena a Taranto per la nuova crisi dell' Ilva, oggi sarà il turno di Via Veneto, a Roma, dove i lavoratori della Whirlpool hanno già prenotato i bus per sbarcare in massa davanti al ministero dello Sviluppo, dove si terrà un vertice per tentare di scongiurare la chiusura dell' impianto di Napoli. Un destino bizzarro quello del leader pentastellato, che si trova a dover battagliare proprio con i suoi elettori più fedeli, quei Campani e Pugliesi che un anno fa lo hanno riempito di voti. Leggi anche: Luigi Di Maio gufa e parla di un nuovo Mario Monti TUTTI CONTRO A Taranto a protestare contro Di Maio ci sono un po' tutti. Ambientalisti e grillini che volevano la chiusura dell' acciaieria, operai preoccupati che ArcelorMittal possa fare le valigie e lasciare tutti in mezzo alla strada, piddini che hanno semplicemente colto la palla al balzo e gli abitanti della città che aspettano da anni interventi sul territorio. Il vicepremier non si è scomposto: al gruppo che ha rilevato l' Ilva ha spiegato che l' immunità penale (che viene tolta dal dl crescita) è sbagliata e non era nel «contratto» firmato dal governo. Di Maio ha poi chiesto chiarimenti riguardo alla richiesta, a suo dire immotivata, della cassa integrazione per 1.400 lavoratori. Quanto ai cittadini, il leader pentastellato ha promesso 1 miliardo di fondi, assicurando che entro settembre saranno in esecuzione 500 milioni in progetti esecutivi per lo sviluppo e le bonifiche ambientali. Per ora, insomma, tutto resta com' è, con ArcelorMittal sul piede di guerra, gli ecologisti infuriati, la città abbandonata. CINQUE BUS Situazione di stallo totale e di tensione alle stelle anche alla Whirlpool, dove i lavoratori di Napoli stanno scaldando i muscoli in vista del vertice di oggi al Mise. Ad alimentare la rabbia (già salita oltre i livelli di guardia quando si è saputo che la chiusura dell' impianto era stata comunicata al governo ad aprile) ieri ci hanno pensato le manovre dell' azienda, che senza avvertire nessuno avrebbe caricato sui tir lavatrici da destinare a magazzini in Polonia e ad altri depositi. Una provocazione, denunciano i sindacati, che per non far sentire soli il ministro dello Sviluppo e i rappresentanti della multinazionale Usa hanno organizzato un bel comitato d' accoglienza sotto al ministero. Per salire nella Capitale sono già stati prenotati cinque bus. Non è finita. Mentre monta la preoccupazione dei lavoratori palermitani di Almaviva, che hanno organizzato sit-in contro il rischio di dimezzamento degli stipendi e di licenziamenti per il crollo dei volumi di traffico dei call center, ieri è esplosa un' altra bomba. La Jabil Circuit Italia, multinazionale statunitense delle tlc con uno stabilimento nell' area industriale di Marcianise, ha annunciato la procedura di licenziamento collettivo per 350 addetti. Procedura che, secondo la società, è «essenziale ad assicurare l' operatività futura del sito in un ambiente di mercato altamente concorrenziale». I sindacati vedono nero. Dopo aver acquistato lo stabilimento dalla Siemens e cercato di espandersi rilevando un altro impianto da Ericsson, l' azienda ha iniziato ad incentivare gli esodi volontari. Negli ultimi quattro anni gli addetti, tra esuberi e dimissioni, sono passati da mille a 700, e quelli rimasti sono finiti in cassa integrazione, tutt' ora in vigore. Insomma, anche qui, tutt' altro che un fulmine a ciel sereno. Il tavolo al Mise è convocato per il 27. Come se non bastasse, sempre ieri l' azienda La Perla, marchio storico della lingerie controllato dalla olandese Sapinda Holding, ha dichiarato 120 esuberi nell' impianto di Bologna. Sarà sicuramente una coincidenza, ma negare che da quando Di Maio è salito al comando stia venendo giù tutto è sempre più dura. di Sandro Iacometti

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