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Sea Watch, Giorgia Meloni: "Il piano per eliminare i confini nazionali. Ecco perché deve essere demolita"

Cristina Agostini
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Attorno alla Sea Watch si sta combattendo una battaglia epocale che avrà conseguenze per il futuro della sovranità dell'Italia e di tutti gli Stati nazionali. Per questo oggi non ci può essere alcun cedimento sul comportamento illegale della nave della Ong tedesca battente bandiera olandese e lo Stato deve ribadire con fermezza il suo sacrosanto diritto di stabilire con proprie leggi le politiche sull'immigrazione che intende adottare. Il messaggio deve arrivare chiaro e forte a chi vorrebbe negare la sovranità dello Stato nel presidiare i propri confini, perché la quesitone Sea-Watch 3, infatti, ha una valenza ben più vasta di quanto si possa credere. Non si tratta "solo" di gestire uno dei tanti casi di immigrazione illegale che ha investito l'Italia in questi anni: è in gioco l' applicazione o meno di un principio che da più parti si tenta da tempo di affermare: l'immigrazione come diritto fondamentale dell' uomo che le leggi degli Stati nazionali non possono limitare in alcun modo. Di fatto è in discussione quanto previsto dal Global Compact on Migration dell' Onu. Grazie al blitz fatto da Fratelli d'Italia alla Camera dei Deputati a fine febbraio, è stata approvata una mozione che impegna l' Italia a non sottoscrivere il Gcm, abbiamo in questo modo evitato che un giudice italiano o internazionale potesse tirare in ballo il Global Compact come riferimento giuridico e vincolante per l' Italia, e infatti la Corte di Strasburgo non ha potuto far altro che rigettare il ricorso della Sea-Watch 3. Leggi anche: Sea Watch, Marco Travaglio si schiera con Salvini: stroncata Carola "eroina di una sinistra senza idee" Proprio per questo, però, stiamo assistendo in questi giorni a delle manovre ben orchestrate per tentare di far rientrare dalla finestra il principio dell'immigrazione come diritto fondamentale che non può essere limitato dalle leggi nazionali. La sinistra ha già più volte apertamente sostenuto questa tesi, come ad esempio nel caso dell'arresto del sindaco Lucano di Riace per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina con tutti gli esponenti della sinistra e l'immancabile Roberto Saviano schierati dalla parte dell' indagato e a parlare di «disobbedienza civile» come unica arma di difesa da leggi inique contro i migranti. Oggi, per il caso della Sea-Watch 3, assistiamo allo stesso copione e la parola d'ordine è chiara: si può non rispettare la legge in nome dell' immigrazione senza limiti, anzi lo di deve fare, come affermato nell'editoriale di Gad Lerner su Repubblica dal titolo emblematico «L'onore di disobbedire». Le azioni del giovane capitano della Sea Watch 3, Carola Rackete, sono difficilmente comprensibili fuori da questa battaglia ideologica perché esistevano molte opzioni più semplici e razionali che avrebbe potuto intraprendere per il bene della sua nave e dei migranti a bordo anziché arrivare allo scontro frontale con le autorità italiane. Ad esempio dirigersi in Tunisia o a Malta o in Spagna dove l' attenzione mediatica è molto inferiore su questi temi e dove avrebbe trovato meno resistenze allo sbarco. Ma la finalità di Carola Rackete, e di chi la finanzia, non è mettere in salvo i migranti, è sancire davanti al mondo che la Sea-Watch 3 può sbarcare per «ragioni di forza maggiore», per motivi umanitari, tornando in sostanza al punto di partenza: ovvero le leggi nazionali non possono limitare l' immigrazione. In questo contesto è chiaro come Carola sia ora diventata l' eroina della sinistra e di chi sostiene l' annullamento dei confini nazionali, del perché l' intero Pd sia mobilitato, del perché della discesa in campo dei sacerdoti del pensiero unico dominante. La posizione di Fratelli d' Italia è sempre la stella: i migranti vanno fatti sbarcare al più presto perché questo subdolo gioco dei mondialisti non deve ricadere sulla pelle dei disperati, pedine inconsapevoli di un cinico disegno politico e usati dai buonisti come agnelli sacrificali e sacrificabili. Chi dovesse avere titolo a essere accolto come rifugiato va accolto e tutti gli altri vanno rimpatriati immediatamente senza perdita di tempo. Il capitano e l' equipaggio della nave devono essere arrestati per favoreggiamento all' immigrazione clandestina, tratta di esseri umani e violazioni di molteplici leggi italiane. La Sea Watch 3 deve essere messa in condizioni di non essere più utilizzata per commettere ulteriori reati. Se qualcuno inorridisce alla parola «affondare», va benissimo parlare con termini più tecnici di «smantellare» e demolire. Ma questo deve essere il segnale che l' Italia deve dare al mondo. di Giorgia Meloni

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