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Sea Watch, Luigi Di Maio: "Le navi delle Ong che violano le leggi devono diventare dello Stato italiano"

Cristina Agostini
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Luigi Di Maio alza la voce sui migranti e sulle navi delle Ong che violano le acque italiane. Il sequestro, secondo il vicepremier grillino non basta: quelle imbarcazioni devono diventare dello Stato italiano. "Sul caso della Sea Watch mi sono espresso", ha scritto Di Maio sul suo profilo Facebook, "ma bisogna andare avanti a mio avviso e individuare una soluzione affinché quelle imbarcazioni che se ne fregano delle nostre leggi non tornino più in mare già alla prima infrazione. Non si deve aspettare oltre". Leggi anche: Complotto delle Ong contro l'Italia, è tutto vero. Bastano 24 ore: Open Arms verso Lampedusa E annuncia: "Stiamo studiando una proposta in questo senso: non si può andare avanti sequestrando e poi dissequestrando la stessa imbarcazione, e sta per accadere di nuovo con la Sea Watch 3. Se quella nave torna in mare con un nuovo comandante cosa cambia? Dobbiamo fare in modo che le navi che provocano il nostro Paese, compromettendo anche la sicurezza delle nostre forze dell'ordine com'è accaduto in questi giorni, restino in dotazione allo Stato italiano. Se entri nelle nostre acque violando la legge, perdi definitivamente l'imbarcazione, senza attenuanti e multe che incidono ben poco. Se forze armate, capitaneria o corpi di polizia lo vorranno daremo a loro le navi confiscate. Solo in questo modo ridurremo il traffico nel Mediterraneo verso l'Italia. Siamo un Paese rispettoso di tutti, è bene che gli altri inizino a rispettare anche noi".

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