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Sondaggio Pagnoncelli pro-Matteo Salvini, censura del Corriere della Sera? Come lo pubblicano

Davide Locano
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Sabato, giornata di sondaggi sul Corriere della Sera. I sondaggi, naturalmente, di Nando Pagnoncelli. Oggi il presidente di Ipsos rilevava come gli italiani siano per la linea della fermezza contro le ong. Al centro il caso Sea Watch 3, Carola Rackete e le politiche di Matteo Salvini (nel giorno in cui poi sarebbero deflagrati anche i casi Mediterranea e Sea Eye). E cosa pensino gli italiani dell'intera vicenda è piuttosto chiaro. Quando viene chiesto se condividono la linea del ministro dell'Interno nell'impedire gli sbarchi delle ong, il 34% risponde "molto", il 25% "abbastanza", l'11% "poco", il 18% "per nulla" mentre il restante 12% dice che "non sa, non indica". Dunque, il 59% è d'accordo con Salvini: una grande vittoria per il ministro dell'Interno. Ma vi è poi un secondo dato, pesantissimo, sempre sulle ong. Al campione viene chiesto un parere sulle suddette, e si scopre che il 56% degli italiani le considera "organizzazioni che agiscono solo per scopi economici", mentre appena il 22% afferma di ritenere che sono "mosse da intenti umanitari". Insomma, una nettissima minoranza crede a quella che le ong ci vendono come loro "missione". E ancora, Pagnoncelli certifica come la fiducia nelle organizzazioni non-profit sia crollata dall'80% del 2019 al 39% di oggi. Leggi anche: Saviano, la sparata-pro immigrati (contro Salvini) Fin qui i dati. Ma c'è qualcosa che non torna. Chi legge il Corsera e chi compulsa i sondaggi di Pagnoncelli sa bene come a queste rilevazioni spesso e volentieri, dal quotidiano di Via Solferino, venga dedicata una intera pagina. Non in questo caso: il sondaggio è infatti relegato a quello che in gergo giornalistico si chiama "taglio basso". E, ancor più peculiare, non ci sono - o quasi - neppure le grandi, chiare e limpide tabelle che usualmente corredano i sondaggi di Pagnoncelli. Sparite. Fa capolino soltanto una tabellina che riporta le cifre relative alle opinioni sulle politiche di Salvini. Del crollo della fiducia nelle organizzazioni no-profit e del fatto che in pochissimi credano alla "missione" delle ong non se ne dà traccia tabellare. Fatto irrituale, fatto strano. E a pensare male si può ipotizzare che cifre così nette, così favorevoli a quel che sostiene il 'cattivone' Salvini, il Corsera abbia preferito non metterle troppo in evidenza. O non metterle proprio, punto.

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