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Matteo Salvini e i fondi russi, nella Lega fanno i nomi del complotto: "Se Macron e Soros..."

Giulio Bucchi
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Un intreccio perverso di politica e interessi economici. Nella Lega iniziano a sospettare che dietro il caso Savoini e i fondi russi al Carroccio ci sia un complotto internazionale e che questo porti nomi e cognomi: Emmanuel Macron e George Soros. Leggi anche: Soldi russi alla Lega? Repubblica ci sguazza: "Moscopoli", a cosa si aggrappano "Stanno andando dietro a delle chiacchiere da bar - si sfoga Edoardo Rixi, ex sottosegretario leghista, con Augusto Minzolini sul Giornale -. Non è la prima volta che si inventano qualcosa per tenere il nostro paese sotto scacco mentre è in corso la trattativa per i commissari Ue. È storia vecchia". Non sono solo le tempistiche a insospettire i leghisti. "Quando sali di categoria a livello internazionale - osserva sempre con il Minzo un altro leghista, Marco Maggioni - diventi un bersaglio. Se poi punti ad avere il Commissario Europeo per la Concorrenza che decide se Soros può fare una fusione bancaria o meno nel vecchio continente, se Macron può permettersi una fusione tra un'azienda francese e una tedesca, o quant'altro, ti trasformi in un bersaglio grosso". E tanti saluti alle anime belle che pensano che tutto questo terremoto possa nascere da un "semplice" articolo di un sito americano. 

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