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Matteo Salvini e il Metropol, "caso programmato". "Quando doveva scoppiare", il sospetto del leghista Bitonci

Giulio Bucchi
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Era tutto pronto: una bella bomba elettorale  sulla Lega, con timing decisamente sospetto. Nel suo retroscena sul Giornale, Augusto Minzolini raccoglie lo sfogo di Massimo Bitonci, sottosegretario all'Economia. Un big insomma, nella Lega e nel governo. "È allucinante, Matteo Salvini aveva capito tutto". Si parla, ovviamente, del caso dei presunti fondi russi alla Lega, con l'audio rubato a Gianluca Savoini al Metropol il 18 ottobre 2018. Leggi anche: "Lo escludo, me lo ha detto Putin". Silvio Berlusconi, la soffiata sul caso Metropol Un caso programmato, una registrazione "ibernata" per mesi e ricomparsa misteriosamente a luglio, una settimana fa, con l'articolo del sito americano Buzzfeed. "Se avessimo imboccato la strada elettorale questa storia ci sarebbe capitata tra i piedi - è la riflessione di Bitonci -. O peggio, ci saremmo beccati un governo giallorosso spacciato all'insegna della fedeltà atlantica. Invece, ora noi teniamo duro. Fra qualche mese vedremo se il Pd avrà il coraggio di attaccarci in Emilia perché noi abbiamo preso i rubli virtuali, mentre loro per una vita hanno preso quelli veri!". "Uno che sta al Viminale - gli fa eco un altro leghista, Marco Maggioni - queste cose le sa. Al solito abbiamo contro quella parte di Europa che non ama l'Italia. Quella che nel 2011 fece fuori Berlusconi, mentre Obama era contrario".

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