"Se dico no è per evitare altri Ponti Morandi"
Cinisi (Palermo), 22 lug. (Ter/Adnkronos) - "A chi dice che dico sempre di no io rispondo che ogni tanto ho il coraggio di dire di no ad alcune cose che non vanno bene. Bisogna avere il coraggio di dire sì a cose che servono, a più manutenzione ordinaria, evitiamo altri Ponti Morandi". Così il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, all'aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo, parlando delle ultime critiche di Salvini e di altri esponenti di peso della Lega. "E quando c'è un progetto che è partito male, ogni tanto qualche sacrosanto no bisogna dirlo. Detto questo, non c'è alcun no pregiudiziale da parte del sottoscritto", continua Toninelli. "L'Italia è il primo Paese al mondo per costo di un chilometro di binari, di autostrade e se costano così tanto rispetto ad altri Paesi, vogliamo dircelo che sono sempre stati detti dei sì a progetti scritti male e gente che voleva corrompere?", chiede il ministro 5 Stelle. E sull'eventuale rimpasto si rivolge a Matteo Salvini: "Evito di fare polemiche. Questo governo ha un sacco di lavoro da fare, secondo voi io penso alle poltrone? Chiedo anche agli altri di lavorare. C'è tanto da fare sulla sicurezza e sull'immigrazione". "Noi sciacalli sul caso Bibbiano? - risponde a chi gli chiede di commentare le accuse del Pd - Si dovrebbero vergognare in maniera assoluta e totale… Sono convinto che un po' per volta, passando il tempo, uscirà quello che è accaduto lì, lo farà attraverso la giustizia, chiaramente. La politica non ci deve essere, ma la politica deve dare una mano alla gente a fare sapere quello che il corso della giustizia porta avanti". Poi conclude parlando della Tav: "Ovviamente condanniamo qualsiasi azione di violenza. E' giustissimo esprimere opinioni dissenzienti rispetto a un'opera che, secondo un'analisi costi e benefici ha più costi che benefici, e qualsiasi azione di violenza è da condannare. Spero che Salvini e tutte le forze dell'ordine che lui coordina intervengano rapidamente come hanno fatto a già un parte per punire quelle persone che con atti di violenza hanno dimostrato di essere non oppositori alla Tav ma allo Stato". "Detto questo - aggiunge - il dossier da mesi è sulla scrivania del premier Conte per una interlocuzione con l'omologo francese Macron e con la Commissione europea".