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Bibbiano, il Pd attacca Salvini e non gli orchi

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Davide Locano
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Mancavano il Grande carnevale, lo scintillio della passerella, il circo delle coscienze lavate. Alessandro Di Battista che insegue illusioni letterarie alla Truman Capote, e che annuncia un instant book di cronaca nera su un' indagine ancora aperta sullo strazio di intere famiglie lascia di stucco, atterrisce. Non merita neppure l' ironia. Suvvia editore Fazi, rinsavisca, non cada nella trappola, tolga l' annuncio di quel maledetto titolo dal catalogo autunnale. Ma spiazza pure Luigi Di Maio, il quale prima costruisce un "partito di Bibbiano" («il partito che toglie i bambini alle famiglie con l' elettrochoc») identificato nel Pd emiliano che ha il sindaco locale indagato; ma poi lo stesso Di Maio dimentica, però, le donazioni che il suo stesso Movimento 5 Stelle fece a quella onlus di demoni. E lascia senza fiato anche il Pd che, invece, tace su tutta la vicenda; e che, nel contempo, accusa di basso populismo il Salvini di scena proprio sul luogo dei delitti, pronto a dire «non avrò pace finché l' ultimo bambino non sarà a casa». GESTIONE PUBBLICA Sull'orrore assoluto del "operazione Angeli e demoni", su questa sarabanda di torture, abusi e smercio di bambini nel mercimonio degli affidi - roba che merita per i colpevoli la pena capitale - finora si era rovesciato di tutto. Ci mancava il cotè politico. Eccolo. C' è un cambio di marcia grottesco, nella gestione pubblica di questo schifo. Avevamo scritto su queste colonne che quando si parlava di bambini, di abuso di coscienze gracili e corpi indifesi - il delitto più orribile del mondo - pareva che lo sguardo dei media si fosse all' improvviso volto altrove, verso i migranti e la comandante Carola, Savoini e i russi, la lotta contro le autonomie differenziate: ora siamo all' estremo opposto. Ora sono tutti qui. E le telecamere, i taccuini, l' ossessiva ricerca di scoop, stanno lì, inesauste, a registrare le polemiche dei nostri politicanti. Polemiche che, davvero, solo a riportarle hanno il sapore dell' assurdo. Per dire. La Dem Paola De Micheli attacca Salvini evocando una «passerella di dubbio gusto», perché il ministro doveva essere in Calabria dove si è consumato un duplice omicidio; o, al massimo, nel foggiano «dove hanno arrestato un sindaco della Lega». Brando Benifei, capo delegazione del Pd al Parlamento Europeo, aggiunge: «La vergognosa propaganda» sul caso di Bibbiano e «il silenzio sui finanziamenti occulti della Russia alle forze di estrema destra in Europa» rende «incompatibile» un avvicinamento del M5S alla famiglia dei socialisti europei. Valeria Valente, capo della Commissione d' inchiesta sul femminicidio, interviene: «Piuttosto, se Salvini, come auspichiamo, ha davvero a cuore il destino dei bambini, blocchi subito il ddl Pillon che consente per legge di sottrarre i figli alle madri, ipotizzando sindromi da alienazione parentale». Ora, in un Paese normale uno ascolta e si chiede: ma che c' azzecano le aberrazioni di Bibbiano con gli arresti di un sindaco foggiano, con la Russia, le famiglie socialiste in Europa o il decreto Pillon? Che c' entra l' incubo di una casa-affido divenuta lager, con la sua strumentalizzazione politica? Tra l' altro, non ci sono neanche le elezioni vicine. Tutto questo non ha senso. Qua veramente siamo tutti matti. Non so quanto buona fede e senso paterno o quanto reale opportunismo politico abbiano mosso, qui, Matteo Salvini a promettere commissioni d' inchiesta sulle case-famiglia («si farà entro l' estate») e secchiate di giustizia; quando lo stesso ministro delle Giustizia Bonafede aveva promesso, solo ventiquattr' ore prima, una squadra speciale che avrebbe cancellato questi mostri dal consesso civile. Non so quanto Salvini sia sincero, o quanto ci marci. Apprezziamo, personalmente, di più i politici che vivono il dolore con meno appariscenza. Ma non è questo il punto. Salvini era lì, dove istituzionalmente riteneva di stare; ostentando, certo, la propria indignazione, ma senza minimamente attaccare gli avversari politici. I quali avversari politici hanno rinfocolato, verso il leader leghista, una ferocia inaudita. ATTACCHI SENZA SENSO La stessa cosa, per esempio, è avvenuta l' altra sera alla rassegna stampa di RaiNews, dove una giornalista dell' Espresso, senza esitazione, ha commentato l' attentato ai treni degli anarchici No Tav come una reazione al «Salvini fomentatore d' odio», quando uno dei pochi argomenti in cui Salvini non s' è cimentato è proprio la Tav. Al netto del rispetto del dolore delle famiglie dei bimbi e della condanna da corte marziale dei seviziatori - siano del Pd o meno, chissenefrega - registriamo un impazzimento generale che travalica indignazione pubblica e morale. Diamoci veramente tutti una calmata, i bambini ci guardano riproduzione riservata. di Francesco Specchia

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