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Matteo Salvini durissimo con Danilo Toninelli: "Disastroso, un danno per tutti"

Caterina Spinelli
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Che alla Lega l'operato di Danilo Toninelli non piacesse, era risaputo. Ma ad oggi, dopo la sconfitta grillina sulla questione Tav (baluardo del Carroccio), il ministro delle Infrastrutture è messo in dubbio anche dai suoi stessi alleati. Proprio su di lui si è concentrato il colloquio avvenuto mercoledì 25 luglio tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, durante il quale il leghista ha nominato - riferisce La Stampa - altre due teste del Movimento da far fuori. Si tratta di Elisabetta Trenta (Difesa) e Sergio Costa (Ambiente), bersagli non più nuovi per la Lega. Ma il "target" preferito rimane sempre e comunque Toninelli, il cui comportamento viene sintetizzato da Salvini come "un danno di immagine" per tutto il governo. "È disastroso", avrebbe aggiunto il vicepremier del Carroccio. Dello stesso pensiero molti uomini della cerchia pentastellata più ristretta, che consigliano da tempo a Di Maio di costringere il ministro all'addio. Insomma, quale occasione migliore della Tav per dargli il buon servito? Leggi anche: Salvini spodesta Toninelli: "Ridurremo i pedaggi" Ma Di Maio non cede, anzi, passa all'attacco: se il rimpasto ci sarà, allora il Movimento 5 Stelle chiederà di rimettere in discussione due ministri leghisti: Marco Bussetti (Scuola) e Gianmarco Centinaio (Agricoltura). Al vertice informale dei due alleati, il grande assente è stato Giuseppe Conte, premier su cui il pensiero gialloverde sembra coincidere. La tolleranza di entrambi i vicepremier verso il presidente del Consiglio diminuisce sempre più. Forse perché Conte sulla Tav e sulla questione dei fondi russi ha mostrato quello che tutti si aspettavano: un po' di autonomia. 

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