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Crisi di governo, verso il voto: braccio di ferro a Palazzo Chigi. Di Maio nel bunker, incontro Conte-Salvini

Davide Locano
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Si va al voto? Deciso, o quasi. Presidente della Repubblica permettendo. Matteo Salvini ha atteso che il premier Giuseppe Conte tornasse dal colloquio con Sergio Mattarella per annunciare la fine del governo, poi confermata con una nota diffusa intorno alle 20: sfiducia in Parlamento e voto subito. Già dal pomeriggio gli indizi erano pesantissimi. Non soltanto la prima nota della Lega, chiarissima in tal senso. Ma anche il fatto che Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati siano saliti al Quirinale per parlare col presidente della Repubblica, magari per calendarizzare la crisi o eventuali voti di fiducia. Si tratta, infatti, di presidenti di Camera e Senato. I due, però, sono rimasti pochi minuti: si sarebbero recati al Colle per discutere col presidente del decreto sicurezza-bis, promulgato ma con due rilievi di Mattarella. Ma tant'è, nel pomeriggio si sono riuniti tutti a Palazzo Chigi: Salvini, Conte e anche Luigi Di Maio. Ma fonti M5s spiegavano che il capo politico non ha partecipato all'incontro tra premier e vicepremier leghista, restava nel suo studio a lavorare. Conte e Salvini, si ipotizza, potrebbero aver discusso della data del voto. La più probabile il prossimo 13 ottobre, oppure il 6. Il faccia a faccia è durato un'ora, dunque il leader della Lega è partito alla volta di Pescara, per il comizio che terrà in serata. Leggi anche: Maria Giovanna Maglie: perché Di Maio deve andarsene Una crisi che si apre dopo il suicidio grillino sulla mozione Tav in aula al Senato di mercoledì. Impossibile ricucire, probabilmente. Impossibile per la Lega, che ha fatto sapere: "Nessuna richiesta di poltrone, nessun rimpasto di governo come nella Prima Repubblica". Il Carroccio riconosce "le tante cose buone fatte", ma sottolinea che "da troppo tempo su temi fondamentali per il Paese come grandi opere, infrastrutture e sviluppo economico, shock fiscale, applicazione delle autonomie, energia, riforma della giustizia e rapporto con l'Europa tra Lega e 5stelle ci sono visioni differenti". Il dado è tratto. La crisi potrebbe portare al crollo del governo. Nel caso, Salvini vuole il voto a tutti i costi. Resta da verificare come si muoverà Mattarella.

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