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Giuseppe Conte, l'ultima buffonata del Movimento 5 Stelle per ricandidare i ministri grillini

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Caterina Spinelli
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Deve iniziare a pensare al suo futuro, Giuseppe Conte. Certo, la speranza è quella di riuscire in qualche modo a restare a Palazzo Chigi. Ma non è detto che ci riuscirà. In caso di nuove elezioni, comunque, è difficile che l'"avvocato del popolo" saluti tutti e torni a fare il suo lavoro. Si sa che dalle parti del Movimento Cinque Stelle si sta iniziando a ragionare sull' ipotesi di una "Lista Conte" da affiancare a quella grillina vera e propria. Così i pentastellati risolverebbero anche il problema del candidato premier. In questa direzione, come scritto da Libero ieri, spingerebbe in particolare Rocco Casalino, secondo il quale un "partitino" dell' avvocato potrebbe arrivare addirittura intorno al 10%. Ma la domanda successiva è un' altra. Se si facesse veramente, chi si candiderebbe in questa nuova "Lista Conte"? La risposta ancora non c' è, ma trattandosi di un' iniziativa che punterebbe a raccogliere l' eredità del governo gialloverde, è facile immaginare che nella lista potrebbero finirci alcuni di quelli che di questo esecutivo hanno fatto parte. Ministri e sottosegretari grillini, insomma. E qui si arriva a un' altra questione. Non è un mistero che molti dei pentastellati che sono al governo sono già al loro secondo mandato. In caso di nuove elezioni, quindi, non potrebbero correre più con i Cinque Stelle e dovrebbero tornare mestamente a casa. La crisi è arrivata proprio nel momento in cui Luigi Di Maio era in procinto di completare la riorganizzazione del Movimento, con l' introduzione del famigerato "mandato zero" a livello locale, che consentirebbe ai consiglieri comunali di candidarsi comunque per il Parlamento. Si è parlato dell' eventualità di estendere la deroga pure a deputati e senatori, anche perché se si andasse alle urne nei prossimi mesi quella attuale sarebbe la legislatura più breve della storia repubblicana. Ma c' è comunque chi frena, come il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, che ai microfoni di SkyTg24 ha ribadito: «Ci sono due mandati, per quanto ne so io. Questa è la regola». Insomma, tanti big (come Giulia Grillo, Danilo Toninelli, Alfonso Bonafede, Manlio Di Stefano, Vito Crimi...) sarebbero tagliati fuori. A meno che... a meno che non si permetta a chi ha fatto due mandati di candidarsi nella "Lista Conte". Così la regola sarebbe salva. E la poltrona pure... di Alberto Busacca

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