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Matteo Salvini, Renzi e Di Maio, la vera partita è il 2022: così Pd e M5s vogliono fregare il centrodestra

Giulio Bucchi
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La partita, il vero obiettivo, non è il governo in autunno, ma una maggioranza se possibile schiacciante nel 2022. Matteo Salvini e Luigi Di Maio, il Pd e Matteo Renzi, ma pure Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni guardano un po' più in là, a un futuro solo apparentemente lontano: tra due anni e mezzo il Parlamento sarà chiamato ad eleggere il successore di Sergio Mattarella e il segno politico di Camera e Senato, al di là degli accordi tra partiti, imprimerà un chiaro indirizzo all'arbitro del Quirinale.  Leggi anche: "Perché Mattarella può ignorare la volontà del popolo". Feltri, la Costituzione nel mirino Ecco perché Salvini lanciando il dado della crisi chiede "pieni poteri" e pensa a un ritorno dello schema centrodestra che potrebbe blindare la prossima legislatura e consentire a lui e ai suoi alleati di esprimere per il Colle (finalmente) un nome lontano dall'alveo del centrosinistra. Allo stesso modo, però, come suggerisce anche il Giornale, anche chi nel Pd e nel M5s preme per un nuovo "governo istituzionale" che rimandi lo scioglimento delle Camere e il voto anticipato, sotto sotto, ha in mente non tanto un esecutivo-ponte per "mettere in sicurezza i conti e votare la legge di Bilancio". Quando si inizia così, durare qualche altro mese è un gioco da ragazzi e da 6 mesi a due anni non impresa improba soprattutto considerando il terrore di molti parlamentari di perdere la poltrona. La scadenza naturale di questa legislatura e primavera 2023, il voto per il post-Mattarella arriverà nel febbraio 2022. Un ultimo sforzo prima del liberi tutti. 

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