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Giuseppe Conte, il retroscena sul patto Pd-M5s. Schiaffo all'Italia: quale poltronissima lasceranno ai dem

Giulio Bucchi
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Il termometro della crisi segnala oggi temperatura in crescita sul fronte "governo di legislatura". Dopo le parole di Di Maio e Grillo contro Renzi, e l'apertura dello stesso ex premier ("Non mi impicco a formule") pare tramontata l'idea di un governo istituzionale di transizione e anche sulle ali dell'intervista dello stratega dem Bettini, un "patto politico" tra Pd e M5s è più all'ordine del giorno che mai. Secondo il Fatto quotidiano, al di là dei programmi da condividere la posta in gioco è, come sempre in questi casi, quella delle poltrone.  Leggi anche: "Cosa non può accettare". Conte, la rabbia del premier: la "provocazione" di Salvini Entro il 26 agosto Giuseppe Conte dovrà comunicare il nome del commissario europeo italiano e, suggerisce il Fatto, "visto che non è chiaro come si snoderà la prossima settimana, non va escluso che si faccia già in questa settimana". Nel clima di "accordicchio" giallo-rosso occhio dunque al colpo di mano di Nicola Zingaretti e compagni. "Dal Pd - scrive ancora il quotidiano molto vicino ai grillini - si avanza la richiesta di un nome potabile anche dal centrosinistra: ad esempio quel Raffaele Cantone avanzato da Renzi come premier di un governo Pd-M5s, a qualcuno non dispiacerebbe a Bruxelles". E poi non vogliono parlare di inciuci. 

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