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Matteo Salvini in Senato, Conte parla e i leghisti urlano. Come reagisce il capitano: gesto sfuggito a molti

Giulio Bucchi
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I leghisti non accolgono bene il discorso di Giuseppe Conte, incentrato più che sull'attività del suo governo sugli attacchi a Matteo Salvini, che ha aperto la crisi di governo presentando la mozione di sfiducia contro il premier. Le parole dell'avvocato sono pesanti, definisce "irresponsabile" la richiesta della Lega, mossa da "interessi personali e di partito" del Capitano. Dai banchi dei senatori leghisti partono buu e fischi. Salvini, seduto accanto a Conte con facce tra il terreo e il divertito, fa ampi gesti con le mani per far "calmare" i suoi, poi congiunge i palmi come in segno di preghiera e infine fa il segno del pollice, sempre rivolto ai leghisti. Nel frattempo Conte, che riceve gli applausi dei 5 Stelle, inizia ad elencare le diverse misure realizzate dal governo. Ai senatori leghisti che rumoreggiano risponde: "È anche il vostro lavoro, questo". Poi, quando i senatori del Pd lo applaudono dopo l'ennesimo siluro sul leghista, Salvini sorride sornione e congiunge le dita come a dire "tutto torna": l'asse tra dem e 5 Stelle si è ormai saldato.

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