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Urbano Cairo scende in campo: "Io il nuovo Berlusconi? Direi di no, ma nella vita mai dire mai"

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Caterina Spinelli
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Urbano Cairo scende in campo senza scendere in campo. "Al momento l'idea non mi sfiora - si difende mettendo le mani avanti -. Progettavo la scalata a Rcs da dieci anni senza farne mai parola con nessuno, nell'assoluto riserbo. Un giorno l'ho realizzata. I sogni non si svelano in anticipo: si mettono in pratica". L'imprenditore, in una lunga intervista rilasciata ad Annalisa Chirico per Il Foglio, si toglie qualche sassolino nella scarpa: "Grillini e leghisti hanno fallito, mi pare evidente. Dove pensavano di andare?Non sono neppure deluso perché solo chi coltiva aspettative può esprimere delusione: io non ne avevo. Quel 'contratto di governo' era totalmente irrealistico. Se annunci cose mirabolanti, la gente ti vota perché ha bisogno di una speranza, dal 2008 a oggi la condizione della classe media è obiettivamente peggiorata. Se però poi non sei in grado di trasformare le promesse in realtà, i cittadini ti voltano le spalle, e fanno bene". Leggi anche: Giovanni Floris, la gaffe con la moglie del ministro Castelli E a chi vede in Cairo il nuovo Berlusconi, lui subito replica: "Io non sono e non sarò mai l'erede del Cavaliere. Io sono molto diverso da lui. Per essere ancora più chiaro: non vivo nell'attesa di ricevere una qualche investitura né intendo assumere la guida di partiti già esistenti che hanno attraversato una parabola puntellata di successi e fallimenti. Nella vita non si prende il posto di qualcun altro. Se si vuole compiere il grande passo, si dà vita a una creatura inedita, la s'inventa di sana pianta. Gli innovatori inventano il nuovo, non riciclano il vecchio". E nella vita, nonostante per ora non sia tra i suoi obiettivi, Cairo "non esclude la politica". 

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