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Giuseppe Conte marcato stretto dal Pd: "Una sentinella a Palazzo Chigi", l'uomo di Quirinale e Bruxelles

Giulio Bucchi
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Una spia inviata dal Pd, una "sentinella a Palazzo Chigi" per marcare stretto il premier Giuseppe Conte. Al Nazareno hanno risolto il problema dell'assenza di vice dem (con un sottosegretario grillino, Riccardo Fraccaro) nel modo più semplice e geniale possibile: spedendo Dario Franceschini, ministro dei Beni Culturali, in uno studio attiguo a quello del premier. Sarà lui, uomo di potere tra i più "stabili" nel centrosinistra, a dover seguire da vicino Conte, Fraccaro e l'altro grillino D'Incà, ministro per i Rapporti col Parlamento. Leggi anche: Caos ministri, il momento in cui stava per saltare il governo. Retroscena, la rabbia di Mattarella "Accusato dai nemici (che non di rado poi tornano amici) di essere stato protagonista di tutte le trame e i complotti di partito e di Palazzo degli ultimi quindici anni, Franceschini è il capodelegazione dem nel governo", spiega il Corriere della Sera, e punterà tutto su "abilità tattica ed esperienza: "Gode della stima di Zingaretti, la sua corrente nel Pd pesa da sempre, ha uomini sparsi in tutte le altre componenti del partito, il filo diretto con il Quirinale non si è mai interrotto, conserva un canale privilegiato con il presidente della Camera Roberto Fico e con il ministro per le Politiche giovanili Vincenzo Spadafora (molto vicino a Luigi Di Maio)". Ed è stato gran tessitore dell'inciucio. "Senza contare che a Bruxelles e Strasburgo ci sono i suoi amici Paolo Gentiloni, prossimo commissario Ue, e David Sassoli, presidente dell' Europarlamento".

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