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Movimento 5 stelle e Pd, il retroscena di Maria Teresa Meli: scambio tra taglio dei seggi e proporzionale

Cristina Agostini
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Alla base dell'alleanza tra Movimento 5 stelle e Pd c'è uno scambio. "La prima prova d'amore la darà il Partito democratico. Per tre volte i gruppi parlamentari dem hanno votato contro la riforma grillina che prevede il taglio dei parlamentari", scrive Maria Teresa Meli in un retroscena su Il Corriere della Sera. Ma. "lo farà in cambio di quelli che genericamente vengono chiamati «correttivi alla legge elettorale». Cioè, in parole povere, in cambio del ritorno del proporzionale". Cambiare la legge elettorale,  peraltro, non è solo una esigenza del Pd ma anche dei pentastellati visto che "l'introduzione del sistema proporzionale permette di neutralizzare Matteo Salvini, smontando lo schema maggioritario particolarmente caro al leader leghista", continua la Meli. Del resto il taglio dei parlamentari con la legge attualmente in vigore aumenterebbe significativamente il numero dei collegi, il tutto a vantaggio dei partiti maggiori, ergo la Lega. Leggi anche: "Cosa perderanno piano piano". Sgarbi, profezia nerissima per M5s e Pd: la loro fine politica Anticipa la Meli che "non di proporzionale puro, comunque, dovrebbe trattarsi, perché sarebbe previsto uno sbarramento. Al 5 per cento, viene detto adesso, però c'è chi giura che la soglia si abbasserà". Detto questo Romano Prodi e Massimo D'Alema sono favorevoli al maggioritario, "chi osteggia il ritorno al proporzionale pensa in prospettiva a una grande coalizione con i Cinque Stelle che sfidi alle elezioni un centrodestra a trazione salviniana".

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