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Enrico Letta, la verità sulla fine del governo Lega-Cinque Stelle: "Ecco il giorno in cui è nata la crisi"

Caterina Spinelli
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"Non so se fui io a convincere Conte, ma sono convinto che la svolta l'abbia fatta lui. A luglio, quando i 5 Stelle hanno dato a Ursula von der Leyen i voti per diventare presidente della Ue, Conte ha riportato l'Italia al centro della scena. Il governo con Salvini è finito quel giorno e il premier, che ha giocato una partita coraggiosa, ha avuto i galloni per la seconda chance". Risponde così Enrico Letta al Corriere della Sera dopo la domanda sul pranzo ad Hanoi con l'attuale premier. Pranzo in cui Letta avrebbe detto a Conte che i numeri in Parlamento erano suoi.   Leggi anche: Senaldi: Gentiloni cameriere, così l'Ue frega ancora l'Italia E ancora: "Il governo Pd-M5s è nato per via dell'errore di Salvini e ora ha un nemico e un'opposizione forte. Ora bisogna che un governo contro si traduca in un governo per. È partito bene e ha davanti un tempo potenzialmente lungo, tre anni e mezzo sono un'eternità. Ora deve lavorare ed essere coeso. Vedo tre concetti chiave, la gestione delle migrazioni, il Nord da recuperare e la necessità di unità e di umiltà. Per non lasciare praterie a Salvini, il governo deve parlare al Nord con soluzioni economiche. Competitività, sburocratizzazione, infrastrutture, investimenti e meno tasse sul lavoro". L'ex presidente del Consiglio si sofferma anche sull'ipotesi che Renzi dica addio al Pd e afferma: "Io non ci credo, una scissione a freddo non avrebbe senso, visto anche il modo intelligente e inclusivo in cui Zingaretti ha gestito questa fase. Quel che è avvenuto è stato in parte proposto da Renzi, non vedo su cosa dovrebbe fare la scissione. Invito tutti a lasciar perdere il politichese e a discutere dei problemi del Paese. Se il governo non dura è una catastrofe e vince Salvini".

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