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Mara Carfagna gela Salvini e Meloni: "In piazza con voi solo a una condizione". Chi deve restare fuori

Giulio Bucchi
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"Deciderà il partito". Mara Carfagna, intervistata da La Stampa, è gelida sulla possibilità di scendere in piazza personalmente insieme a Matteo Salvini e Giorgia Meloni nella grande mobilitazione organizzata dalla Lega che dovrebbe servire a rilanciare il centrodestra unito. "Io non sono pregiudizialmente ostile a scendere in piazza", spiega la big azzurra a La Stampa, ma a una condizione: "Che non siano benvenute né Forza Nuova né CasaPound". Leggi anche: "Cacciamo i venduti". Salvini-Meloni, urlo sovranista: chi finisce nel mirino "O si guarda al centrodestra oppure si strizza l'occhio all'estremismo, bisogna scegliere da che parte stare", è l'aut-aut della Carfagna, che ha in mente un centrodestra più moderato e molto meno sovranista e populista, come invece lo vorrebbero Salvini e Meloni. "Pronunciare tre basta - è il consiglio della Carfagna al proprio partito -. Basta presentismo, basta proposte acchiappa-consenso, basta leggi fatte soltanto per cavalcare i social. Guardare invece lontano" e cioè "a una vera riforma fiscale che rilanci il Nord, a una grande battaglia europea per fare del Mezzogiorno una no-tax area, a un'azione seria per alzare salari e stipendi che sono fermi da vent'anni, a un freno efficace contro gli sbarchi fantasma che hanno riversato sulle nostre coste l'80% dei clandestini".

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