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Berlusconi: se avessi il passaporto andrei ad Antigua

Berlusconi triste: visto da Benny

Lucia Esposito
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Silvio Berlusconi non ne può più. E' stanco delle lunghe trattative, delle cene con Alfano, delle telefonate, degli incontri, delle estenuanti trattative per provare a ricomporre una frattura che sembra ormai insanabile all'interno del suo partito. E' talmente stanco che ha detto: "Se avessi il passaporto me ne andrei ad Antigua". Come spiega ilCorriere della Sera, il desiderio di scappare lontano non è per sfuggire alla condanna giudiziaria ma per evitare quella che per il Cavaliere sarebbe una vera e propria "tortura politica". Quella di queste ultime ore che Silvio sta vivendo come una pena aggiuntiva. I giorni che stanno precedendo il Consiglio nazionale azzurro di domano, sabato 16 novembre, si sono rivelati uno stillicidio per il Cav, stretto tra i falchi e le colombe e lui in mezzo, intenzionato ad evitare la rottura anche per presentarsi all'appuntamento in Senato meno indebolito.  Trattative continue - C'è ancora una possibilità aperta, una possibilità per evitare la rottura: sono le richieste che  Angelino Alfano ha messo sul piatto nell'incontro con il suo mentore l'altra notte (tenere divisi la vita delle larghe intese dalla decadenza politica del Cav) e due coordinatori, un falco e una colomba, a garanzia delle due correnti. Ma l'altra ala del partito non digerisce le richieste di Angelino, vuole rompere con Letta. E vuole farlo subito. La trattativa continua. Su più piani. Con la mediazione di Gasparri e Romani ma anche con chiamate dirette dello stesso Silvio per "sondare" il terreno verificando se i numeri di Alfano siano veri e cercando in qualche modo di azzerarli cercando di convincere alcuni innovatori a non strappare e lasciando intravedere avanzamenti di carriera e un futuro raggiante. Ma, sempre secondo la ricostruzione del Corriere, non ha ottenuto i risultati sperati. Il punto è che in Senato ci sono i numeri perché il governo Letta sopravviva, invece dentro il Pdl prevale la linea dei lealisti. Gli alfaniani aspettano una rispostta entro mezzogiorno, se non arriva, sarà impossibile evitare la rottura. Una spaccatura che, come ha scritto Maurizio Belpietro, farà male a tutti.   

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