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Alessandro Sallusti, servizi segreti e l'addio di Salvini al governo: "Tempismo sospetto, solo coincidenze?"

Davide Locano
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Sul caso servizi segreti e Russiagate, che vede al centro Giuseppe Conte, dice la sua Alessandro Sallusti. Lo fa ne suo fondo su Il Giornale di giovedì 10 ottobre, dove ricorda: "I servizi segreti sono cosa seria e fondamentale per la sicurezza dello Stato fino a che restano segreti e leali alle istituzioni. Viceversa, se - come sta accadendo in questi giorni - servizi e politica si scambiano i ruoli e avvengono fughe di notizie su dossier delicati, allora la situazione non promette nulla di buono. Perché Conte questa estate - rimarca Sallusti - si sia messo a fare lo 007 incontrando e autorizzando incontri dei nostri vertici dello spionaggio con inviati del governo americano a caccia di notizie riservate sulla Russia è un mistero. E altrettanto anomalo è il fatto che sia diventato di pubblico dominio". Il direttore ricorda poi che "quando ci sono di mezzo gli spioni, nulla avviene per caso e, soprattutto, nulla avviene gratis". Ed è nel successivo passaggio del suo editoriale che Sallusti avanza il sospetto: "Tutti questi movimenti c'entrano per caso con la frettolosa uscita di scena di Matteo Salvini dal precedente governo? C'è qualche relazione con l'inchiesta sui rubli che Mosca avrebbe promesso in cambio di appalti a uomini della Lega? Il famoso tweet di Trump Bravo Giuseppi era politico o un ringraziamento per qualche indicibile favore ricevuto? Chissà, certo i tempi di tutte queste cose coincidono alla perfezione", sottolinea sornione il direttore. Leggi anche: Sallusti, taglio parlamentari? Attenti al trucco

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