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Pdl, rissa a Palazzo Grazioli tra Verdini e la Rossi

Verdini, Santanchè, Rossi

L'indiscrezione: una cena di fuoco a Palazzo Grazioli. Lo scontro tra lealisti: Denis difende Daniela, e Maria Rosa perde le staffe

Andrea Tempestini
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Nervi tesi in casa azzurra. Non solo falchi contro colombe. Anche falchi che piombano su altri falchi. Almeno questo è ciò che riferisce Dagospia, che narra di una "cena dei coltelli" a Palazzo Grazioli, giovedì sera, poche ore prima delle parole di Silvio Berlusconi che sanno di ultimatum: "Chi non vuole entrare in Forza Italia, è libero di andarsene".  Bagarre - Lo scontro, in particolare, si sarebbe sviluppato sull'asse Denis Verdini-Maria Rosa Rossi, berlusconiani fino al midollo, entrambi falchi, ma spaccati su una cosa, o meglio su una persona: Daniela Santanchè. Secondo Dagopia sarebbero volate accuse, illazioni, parole grosse, insulti, anche minacce di passare alle maniere forti. Lì presente il Cavaliere, costretto ad assistere a una scena che non avrebbe voluto vedere, un nuovo duello nella sua creatura politica, un Pdl/Forza Italia alle prese con il momento più duro di tutta la sua storia. Malvista - Come detto, tutto ruota attorno alla Santanchè. Verdini la difende, la Rossi invece la accusa, facendosi portavoce di tutte le anime del Pdl che, della pitonessa, non ne vorrebbero più sapere. Qual è il vero ruolo di Daniela? E' malvista dagli ex di Forza Italia poiché troppo lontana dalla loro visione (e dal partito delle origini); i cattolici non la sopportano, non riescono a digerirnei torni urlati. Gli ex An, invece, secondo Dagospia la temono, poiché troppo opportunista. Dunque anche tra i falchi, la pitonessa, non è affatto popolare. Il nodo-liste - In molti, e non solo gli alfaniani, sono convinti che con il passaggio a Forza Italia saranno troppi i poteri in mano alla Santanchè. Nel dettaglio, il timore è che sia solo lei, con Verdini (ecco dove è sorto il dissidio, ed ecco da quali accuse si è difeso l'uomo delle conte), a stilare le prossime liste elettorali, epurando tutti gli "sgraditi". Altra benzina sul fuoco del Pdl, dunque. Un nuovo dissidio, che questa volta ha visto, l'uno contro l'altro, due falchi.

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