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Matteo Renzi alla Leopolda: "Legislatura per eleggere un presidente europeista". Lodo Mattarella, tutto chiaro

Giulio Bucchi
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Al bastone di Teresa Bellanova contro il Pd, Matteo Renzi contrappone strategicamente la "carota". Il leader di Italia Viva, chiudendo la decima edizione della Leopolda, prima dopo la scissione, lancia segnali di tregua agli ex compagni di partito Franceschini e Zingaretti, e pure a Giuseppe Conte, che sabato sera ha spedito "fuori dal governo chi non fa squadra". Chiaro messaggio a Renzi e Luigi Di Maio protagonisti di un fuoco amico sulla manovra.  Leggi anche: "Hanno fatto una promessa all'Europa". Bomba Meloni, chi porteranno al Quirinale E proprio sulla legge di bilancio, pur ribadendo le posizioni critiche di Italia Viva su Quota 100 ("Andiamo avanti, vediamo chi la vince", ha spiegato riguardo all'emendamento di IV per abolirla), tetto all'uso del contante e linea manettara sulla guerra all'evasione fiscale, Renzi pare invocare una tregua in nome di un obiettivo molto più stringente (per i parlamentari, più che per gli italiani): "Il presidente della Repubblica è fondamentale. Se rimane in vita questa legislatura il Presidente della Repubblica sarà espressione di forze politiche che credono nell'Europa, che non affollano le piazza con Casapound. Questa legislatura ha il dovere costituzionale di di garantire una maggioranza nettamente pro Europa per l'elezione del Capo dello Stato". Non c'è tempo, insomma, per provocare una crisi sulla manovra: occorre fare di tutto per arrivare al febbraio 2022, quando il Parlamento dovrà eleggere un presidente europeista dopo Sergio Mattarella. E i nomi per il Colle (da Walter Veltroni a Romano Prodi e Mario Draghi) sono sempre i soliti.

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