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Sondaggio-Mentana, a galla ci resta solo Matteo Renzi: le cifre che tratteggiano il dramma del Pd

Davide Locano
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La Lega torna al 34%, Fratelli d' Italia sfonda il muro dell' 8% e il centrodestra unito - dopo la manifestazione di piazza di Porta San Giovanni, a Roma - sfiora il 50% dei consensi. Arrancano i partiti della maggioranza di governo: il Pd, rispetto a una settimana fa, lascia sul terreno lo 0,6%, scendendo al 18,8%, mentre M5S perde addirittura di più: lo 0,8%, passando dal 18,6 al 17,8%. Arrivano ottime notizie, per Matteo Salvini, dalla rilevazione settimanale di Swg per il Tg La 7. Dopo un periodo di appannamento seguito all' uscita dall' esecutivo, il Carroccio - numeri alla mano - è di nuovo in grande spolvero. Merito sia della riuscita della manifestazione di Roma (le interviste per il sondaggio sono state realizzate tra il 16 e il 21 ottobre, quindi comprendono anche gli "effetti" dell' adunata di sabato scorso), sia del caos che regna nella maggioranza, con i giallorossi alle prese con le liti per la manovra e l' attivismo di Matteo Renzi con la sua Italia Viva. Leggi anche: "Il no di Renzi che complica le cose": la sentenza di Alessandra Ghisleri La coalizione di centrodestra nel suo complesso - tenendo conto anche di Cambiamo!, la formazione di Giovanni Toti, quotata 1,3% - è ormai vicinissima al 50%. Detto dell' ascesa di Lega e Fratelli d' Italia - il partito di Giorgia Meloni in una settimana passa dal 7,6 all' 8,4% - anche Forza Italia dà segni di vita: rispetto alla rilevazione del 14 ottobre, il movimento di Silvio Berlusconi sale dell' 0,4% (adesso è al 5,5%). Viceversa è grigia la situazione dalle parti di Palazzo Chigi: al calo di Pd e M5S, fa da contraltare la crescita di Italia Viva, unica a crescere tra le forze che appoggiano l' esecutivo di Giuseppe Conte. La nuova formazione di Renzi aumenta di un altro 0,3%, arrivando così a quota 5,6%. Non esattamente una bella notizia per il presidente del Consiglio, da tempo in allarme per il ritrovato protagonismo dell' ex premier. Se già adesso che ha iniziato a picconare Palazzo Chigi i sondaggi gli danno ragione, cosa altro potrà mai escogitare in futuro Renzi per acquistare visibilità ai danni degli attuali alleati? Non a caso l' intero centrosinistra - includendo pure Sinistra Italiana - arriva nella migliore delle ipotesi al 45%. Per Conte le cattive notizie non sono finite qui. Perché in mattinata, prima della consueta finestra sui sondaggi da parte di Enrico Mentana, erano stati i numeri diffusi da Fabrizio Masia per Agorà, su Rai3, a dare un colpo all'"Avvocato del popolo". Colpa della rilevazione sulla fiducia nei leader, classifica nella quale in testa c' è sempre Salvini, che pur perdendo l' 1% resta davanti a Conte di quattro punti. E questo perché anche il premier cala di un punto. Insomma, la maggioranza dovrà tenere alta la guardia per restare a galla. Anche perché in Parlamento non sono in vista nuovi ingressi, nonostante l' appello ai forzisti di Renzi. Ieri il deputato azzurro Alessandro Cattaneo ha smentito l' avvicinamento a Italia Viva: «Mi sto spendendo per l' unico partito in cui ho militato e per cui mi sono speso». Lo stesso hanno fatto l' ex capogruppo alla Camera, Renato Brunetta - «l' appello di Renzi a Forza Italia lascia il tempo che trova» - e il senatore Roberto Berardi: «Mi riconosco e combatto per Forza Italia». di Tommaso Montesano

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