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Giuseppe Conte al Copasir, la vera "lettura": "Ha difeso Renzi e Gentiloni", il retroscena politico

Giulio Bucchi
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Una audizione molto sospetta. Giuseppe Conte, al Copasir, si giocava buona fetta delle possibilità di sopravvivenza di questo governo e oltre a difendere se stesso dai dubbi delle opposizioni su Russiagate, Servizi segreti e incontri con il ministro della Giustizia Usa William Barr, il premier ha pensato bene di fare "schermo" anche a due preziosi compagni di avventura, i suoi predecessori a Palazzo Chigi Matteo Renzi (in carica dal 2014 al 2016) e Paolo Gentiloni (2017-2018). In altre parole, ha cercato di difendere il Pd e ora pure Italia Viva, due dei 4 partiti della sua attuale maggioranza, da ulteriori imbarazzi.  Leggi anche: "Mi dicono che i leghisti...". Renzi, voci incontrollate su Conte al Copasir: un velenoso sospetto Il rischio, infatti, era quello di coinvolgere i governi della precedente legislatura nell'affaire internazionale Trump-Mifsud. Conte lo sa bene e, come riportato dal Messaggero, "ha difeso compattamente l'intelligence, anche se i vertici sono cambiati e, scagliando una pesante accusa nei confronti di Salvini, ha anche cercato di mettere a tacere coloro che nella maggioranza, grillini e renziani in testa, avevano inizialmente storto il naso. Una difesa dei governi Gentiloni e Renzi che serve per ricompattare la maggioranza, dopo le polemiche sulla manovra, e indicare quale sia il vero avversario".

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