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Ilva, bomba in campagna elettorale: gli interessi molto sospetti del Movimento 5 Stelle, si capisce tutto?

Emanuele Gibilaro
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L'addio di ArcelorMittal all'Ilva potrebbe aver fatto sorridere alcuni dirigenti del Movimento 5 Stelle, in particolare quegli esponenti pugliesi che puntano dritto alle prossime elezioni regionali. La data non è ancora certa, ma entro la primavera 2020 i cittadini pugliesi saranno chiamati alle urne. Incertezza regna anche sul sistema delle alleanze: il presidente uscente, Michele Emiliano, ha abbandonato il Pd; i 5 stelle dovranno scegliere se riproporre il (fallimentare) "modello Umbria" o presentarsi da soli; Italia Viva e lo stesso Pd brancolano nel buio, perché in Puglia la sinistra, dopo 15 anni di governo, è ai minimi storici. Il centrodestra, com'è noto, si presenterà compatto ed a breve scioglierà i dubbi sul candidato governatore (più accreditato un esponente di Fratelli d'Italia). In questo caos elettorale, l'approccio dei 5 stelle, che hanno negato lo scudo penale alla multinazionale indiana, potrebbe aver risposto a precise logiche di convenienza politica. Per approfondire leggi anche: Ilva, Paolo Becchi smaschera Barbara Lezzi: "Ma ci rendiamo conto che per colpa sua...?". Cosa c'è dietro Barbara Lezzi, pugliese ed ex Ministro per il Sud, si è esposta molto sulla vicenda Ilva: promotrice del provvedimento contro l'immunità penale in favore del nuovo proprietario di Ilva, ha promesso a più riprese di chiudere l'acciaieria pugliese. Tuttavia, il governo di cui faceva parte ha dovuto ingoiare il rospo, e sono state avviate le trattative con ArcelorMittal. Adesso che la multinazionale indiana si è sfilata, la Lezzi potrà, forse, mantenere la promessa e recuperare i primi voti tra i cittadini di Taranto. L'ex ministro del Sud è una delle favorite per concorrere alla presidenza della regione in quota 5 stelle; mentre Pd e Italia Viva sono in forte imbarazzo: hanno sempre sostenuto di voler tenere aperta l'Ilva, ma hanno votato insieme ai 5stelle a favore della norma contro lo scudo penale. E ciò è avvenuto tra gli applausi di Michele Emiliano, storicamente contrario all'acciaieria e sempre più sulla stessa lunghezza d'onda della Lezzi. Chissà se ci sarà un abbraccio elettorale anti Ilva.

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