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Giulio Tremonti: "Il vero devastante errore dietro l'Ilva, come se ne esce adesso"

Cristina Agostini
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L'"errore" sull'Ilva è a monte. "Non so se fu fatto con la privatizzazione. Di certo è accaduto con la vendita agli indiani", sostiene l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti, in una intervista a La Stampa. Tremonti critica la scelta del governo di centrosinistra di cedere ad ArcelorMittal gli stabilimenti dell'Ilva al termine di una gara persa dalla cordata appoggiata dalla presenza pubblica di Cdp. "Non si è mai vista una operazione in cui la francese Caisse de depot o la tedesca Kfw escano perdenti, la mano pubblica ha perso, quella indiana ha vinto e questo è un aspetto estremamente anomalo e opaco", spiega ribadendo come "la soluzione di mercato non è sufficiente". Leggi anche: "Ha fatto di tutto per cacciarli, ma di cosa parla?". Ex Ilva, Calenda scatenato: massacra il big di sinistra / Video "Se lo Stato partecipa a una vendita è perché ritiene ci sia un interesse pubblico da difendere, se non l'ha difeso allora vuol dire che si sono accumulati una catena devastante di errori politici", dice ancora. E sottolinea che "l'Ilva fu un'operazione per cessione. Ed è possibile che il prezzo fosse comunque generoso per il compratore, visto che generò consistenti plusvalenze sull'estero. Mi pare che i fatti oggi dicano che fosse più necessario lo Stato che possibile il mercato. E se guardiamo la cartina geografica dell'Europa vediamo che gli spezzatini sono stati fatti sopratutto in Italia. Non in Francia né in Germania".

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