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Luigi Bisignani, Conte al capolinea. L'indizio: "I due uomini in fuga"

Marco Rossi
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Luigi Bisignani scrive, sul Tempo in edicola domenica 1 dicembre, una lettera al direttore Franco Bechis in cui fissa i punti sull'attuale situazione politica e delinea il pessimo futuro che aspetta Giuseppe Conte: la caduta del suo secondo governo. Bisignani spiega quali sono gli uomini che faranno cadere l'avvocato  del popolo. Il primo è Alessandro Rivera, Direttore Generale del Tesoro, è sempre più avviluppato su sé stesso, non riuscendo ormai ad interloquire né con il suo Ministro di riferimento, Roberto Gualtieri, né con il Governatore della Banca d' Italia, Ignazio Visco. In queste ore, poi, pare sia terrorizzato dal rischio di una class action di oltre 60 mila azionisti della Banca Popolare di Bari che lo ritengono colpevole del mancato salvataggio dell' ultimo baluardo creditizio del Mezzogiorno, attraverso il Fondo Inter bancario di tutela dei depositi e, prima ancora, azionando una norma del Decreto Crescita che consentiva di trasformare le imposte differite (DTA) in crediti d'imposta fino a 500 milioni di euro. E forse proprio per evitare questa rogna che, anziché accelerare sul salvataggio della banca, sta pensando di accettare l'offerta ricevuta da una grande banca d'affari Usa con molti addentellati nelle partecipate italiane.  Per approfondire leggi anche: Mes, la preoccupazione di Mattarella Invece, chi non fugge, ma rischia di essere disarcionato, è un uomo chiave del sottogoverno, Fabrizio Salini. Sulla carta, l'Ad della Rai avrebbe pieni poteri, ma è paralizzato dai partiti e dal suo stesso Cda, che non governa. Da un lato, si tormenta sul da farsi, dall'altro, non dà risposte. Per questo stato scaricato perfino dai suoi due ex fedelissimi: il Direttore Generale Alberto Matassino, che nei corridoi di Viale Mazzini lo critica pubblicamente per un indecisionismo cronico peggiore del re tentenna, e il capo della comunicazione, Marcello Giannotti, che gli rinfaccia di non averlo difeso come avrebbe dovuto sul conflitto d'interessi dell'ufficio stampa della società MN per Fiorello a Sanremo. Con tanti e tali protagonisti dell'attuale potere e del sottopotere che, anziché mettere a regime la loro squadra, strabordano o diventano campioni di immobilismo, come potrà Mattarella continuare a far finta di nulla ora che anche Di Maio vuole staccare la spina? Ai posteri l'ardua sentenza, conclude Bisignani.

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