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Civati sbrocca: "Cuperlo e i suoisono una banda di stronzi"

Dopo il no alla sfiducia al ministro Cancellieri, tra i dem finisce a male parole: "Basta con questi dirigenti"

Matteo Legnani
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Finisce a male parole, nel Partito democratico, il confronto interno sulla fiducia al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri. Ieri sera, i dem, hanno a maggioranza piegato il capo al diktat di Enrico Letta, che gli ha chiesto di salvare il ministro dalle dimissioni. E Pippo Civati, candidato alla segreteria del partito che l'altroieri aveva annunciato una mozione di sfiducia nei confronti della cancellieri, torna alla carica: "I miei compagni di partito hanno deciso diversamente, accogliendo l'ennesimo, impolitico, ricatto: o così, o nulla". Ce l'ha, Civati, soprattutto, con Gianni Cuperlo. Il quale, dice sul suo blog, ha usato "parole di disprezzo per la mia iniziativa, supportata da 15 parlamentari tra Camera e Senato. Cancellieri rimarrà al suo posto, tra gli applausi di Cuperlo e di tre quarti del gruppo Pd. Persone che non hanno votato Prodi e che nemmeno lo dicono, poi fanno lezioni di correttezza agli altri". E ancora: "Il Pd si merita un altro gruppo dirigente. Persone che non facciano gli stronzi con le minoranze quando sanno di essere maggioranza (e quando sanno di avere la platea favorevole: che tristezza), che non facciano i prepotenti con chi non la pensa come loro, e tutto quello che gli dice chi comanda. Che non ti attacchino con palesi falsità nei congressi come chi non ha alcun interesse a riconoscere il valore del pluralismo, ma solo il richiamo all'ordine".

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