Matteo Salvini, il report sull'immigrazione che lo mette sotto accusa? Dietro ci sono i soldi di George Soros
Nell'ultimo anno l'Italia e l'Europa avrebbero svolto almeno 13 respingimenti illegali di migranti verso la Libia, delegando le operazioni di salvataggio delle barche in avaria a privati. È l'accusa che arriva nei confronti del nostro Paese - e riguardante l'esperienza di governo gialloverde - da un report della Forensic Oceanography, un ramo dell'agenzia con base alla Goldsmisths University di Londra. Per approfondire leggi anche: I pm vogliono incastrare Salvini Tale report ha incrociato i dispacci del centro di ricerca e soccorso di Roma con quelli della Guardia costiera libica, oltre che con le testimonianze raccolte nei campi di detenzione in Libia. Emerge che l'Italia con Matteo Salvini al Viminale avrebbe applicato una pratica illegale, non limitandosi a fornire assistenza e supporto alla Guardia costiera libica, ma svolgendo un ruolo di centro di coordinamento sul salvataggio dei migranti. In particolare viene segnalato il caso risalente al 7 novembre 2018, quando 93 migranti furono presi a bordo dal Nivin e fatti sbarcare con la forza in Libia dopo essere rimasti dieci giorni in mezzo al mare. Ma che cos'è l'ente che accusa il governo italiano e da chi è finanziato? Se lo chiede giustamente Il Giornale, che trova diverse risposte interessanti. L'Agenzia di ricerca si occupa di indagini su casi di violazione dei diritti umani, con e per conto di comunità colpite da violenza politica, pubblici ministeri, gruppi di giustizia ambientale e organizzazioni dei media. La cosa più curiosa, scrive Il Giornale, riguarda i finanziamenti, che non arrivano solo dal Consiglio europeo della ricerca, ma anche da una serie di fondazioni politicamente schierate contro i sovranisti ed i porti chiusi. Tra queste non passa inosservata l'Open Society Foundations di George Soros, storico finanziatore del partite democratico americano. Senza dimenticare tutta una serie di Ong europee che ovviamente provengono da un mondo ultra-progressista: così è più facile capire perché piove l'ennesima accusa verso l'epoca del governo gialloverde.