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Umberto Bossi al congresso della Lega: "Matteo Salvini non impone un ca***, scegliamo noi"

Davide Locano
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Il gran giorno del congresso della Lega, una svolta storica imposta da Matteo Salvini: Carroccio sempre più partito nazionale. Un momento, però, accolto con freddezza da Roberto Maroni, per esempio, il quale intervistato da La Stampa ha apertamente parlato di "partito leninista" e possibile scissione "se la Lega non guarderà al Nord". Poi, direttamente dal congresso, le durissime parole di Umberto Bossi, il Senatùr, il fondatore. Il quale ha parlato a tutto campo. In primis ha detto: "Col ca*** che oggi si celebra il funerale della Lega". Poi un po' di carota per Salvini: "Qui non abbiamo ancora vinto, Matteo è uno di quelli che vuole combattere ancora". Dunque il bastone, brandito con veemenza: "Salvini vuole, nel partito che sta facendo, avere la possibilità di avere il simbolo della Lega: deve raccogliere le firme", lo sfida. E ancora: "Questo congresso nella sostanza dà la possibilità di avere il doppio tesseramento: sarà possibile essere iscritti alla Lega e alla Lega per Salvini. Questo glielo possiamo concedere, siamo noi che concediamo, non è Salvini che ci impone. Salvini non può imporci un ca***, lo diciamo con franchezza. Le cose imposte non funzionano", ha concluso con tonni durissimi. Leggi anche: Paragone, sospetto grillino: agente leghista nel M5s?

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