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Una cabina di regia con 12 membriModello "apostolico" per la nuova FI

Matteo Legnani
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E' un modello che si potrebbe definire "apostolico", quello a cui starebbe pensando Silvio Berlusconi per la gestione della nuova Forza Italia. Sarebbero, infatti dodici, in rappresentanza delle varie anime del partito, i membri del collegio che si occuperebbe di tutti gli aspetti del funzionamento del partito, con una modifica sostanziale rispetto alla gestione verticistica fin qui seguita, dominata dalle figure dei coordinatori. La "cabina di regia" sarebbe un luogo nel quale confrontarsi e un modo per garantire tutti gli equilibri in campo, senza scontentare nessuno, in una fase in cui il livello di litigiosità all'interno del partito è il più alto da quando Silvio Berlusconi varò la prima Forza Italia nel '94. Lo schema sui futuri assetti interni sarebbe stato raccontato dallo stesso Cavaliere ad alcuni esponenti lealisti che hanno avuto modo di sentirlo in questi giorni convulsi, dedicati alla costruzione dei futuri assetti del rinato movimento azzurro. Berlusconi, come previsto dallo statuto di Fi richiamato dal documento in otto punti firmato da falchi e lealisti e approvato al Consiglio nazionale del 16 novembre, avrà pieni poteri anche in virtù della moral suasion che gli deriva dalla leadership.

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