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Gregoretti, Giancarlo Giorgetti: "L'ok al processo una mezza follia, Matteo Salvini doveva pensarci su"

Cristina Agostini
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Giancarlo Giorgetti è attanagliato dai dubbi: "Una mezza follia. Io ho consigliato Matteo Salvini di dire sì al processo, ma per far sfilare davanti ai giudici Conte, Di Maio. Certo, però, non bisognava porla così, ci avrei pensato un po' su, prima di far votare da soli i nostri a favore del processo. Questa è l'Italia". In verità, a lasciare perplessi in Senato non è stato solo l'atteggiamento della Lega, scrive Augusto Minzolini in un retroscena su Il Giornale, "ma anche che nel contempo tutti i partiti della maggioranza, dopo aver predicato per settimane la messa in stato d'accusa dell'ex ministro dell'Interno, alla fine, per non trasformarlo in un martire prima delle urne emiliane, hanno disertato il voto". Leggi anche: "Salvini a processo? Guadagnerà voti". Gregoretti, Travaglio, la gogna e la "pagliacciata congiunta" Gli unici coerenti sono stati i meloniani e i forzisti che si sono schierati come hanno sempre detto, per il "no" al processo. Agghiacciante il voltafaccia dei 5stelle sul caso della nave Gregoretti, che chiedono la condanna di Salvini dopo averlo salvato su una vicenda analoga come quella della Diciotti e poi disertano la riunione della Giunta. Tutto delirante. "Come pure la decisione del Capitano di far votare i suoi soldati contro se stesso, per esigenze mediatiche, è un altro triplo salto carpiato sul piano della liturgia istituzionale", conclude Minzolini. E ora, ciliegina sulla torta sarà Erika Stefani, leghista, a leggere in Senato la relazione per la messa in Stato d'accusa del suo segretario.

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