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Bruno Vespa sul voto in Emilia Romagna: "Giuseppe Conte? Si ricordi Storace-D'Alema, governo a rischio"

Caterina Spinelli
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I precedenti hanno sempre un significato. Lo sottolinea Bruno Vespa che ricorda a Giuseppe Conte come il voto in Emilia-Romagna non sia da prendere sotto gamba. Tutt'altro. "Probabilmente ha ragione lui - scrive nell'intervento del sabato su Il Giorno -, magari la sopravvivenza del governo non è in bilico". Ma una cosa è certa: l'archivio della politica italiana trasmette segnali poco rassicuranti. Non è poi così lontano, come ricorda il conduttore di Porta a Porta, il 2000. Anno in cui il presidente del Consiglio, Massimo D'Alema, si diceva sicuro in vista delle elezioni: la poltrona a Palazzo Chigi sarebbe rimasta sua. Leggi anche: Porta a Porta, Vespa sul caso Salvini: "Una svista della redazione" E invece la storia gli diede contro: "Vinse il centrodestra 8 a 7, compreso l'imprendibile Lazio, guidato da Francesco Storace al quale Berlusconi aveva perfino imposto una drastica cura dimagrante" scrive Vespa ricordando i vani tentativi del premier dell'epoca di resistere, ma "da Mastella in su l'alleanza si squagliò e lui fu costretto a dimettersi". "Oggi la situazione è diversa - prosegue -, ma occorre considerare che negli ultimi due anni il centrodestra ha tolto al centrosinistra otto regioni su otto. La Calabria potrebbe essere la nona e se si aggiungesse l'Emilia Romagna sarebbe difficile far finta di niente". Ma fino a lunedì all'alba tutto è fantapolitica e speriamo che Renzi non abbia avvisato Conte come fece con Letta, con un bel "stai sereno". 

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