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Carlo Nordio contro Bonafede: "Prescrizione, una legge mostruosa e un peccato mortale"

Giulio Bucchi
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Secondo Carlo Nordio la legge sulla prescrizione di Alfonso Bonafede è "una legge mostruosa. Un peccato mortale". Intervistato dal Giornale, il procuratore aggiunto demolisce punto per punto la riforma studiata dal ministro della Giustizia grillino su cui il Movimento 5 Stelle e il Pd stanno cercando un'intesa, nonostante gran parte del Parlamento (Italia Viva compresa) stia alzando le barricate così come buona parte degli operatori di giustizia (con tanto di eclatante protesta degli avvocati penalisti all'inaugurazione dell'anno giudiziario".   GUARDA IL VIDEO - Entra Davigo e gli avvocati se ne vanno. Una clamorosa contestazione "Quando viene commesso un reato - spiega Nordio - dopo un certo periodo di tempo questo si estingue. E questo perché lo Stato perde interesse a punire la persona, ovviamente questo interesse cambia a seconda della gravità del reato". Lo stop della prescrizione prevista da Bonafede, invece violerebbe il diritto sancito da Costituzione e Carta dei diritti dell'Unione europea alla "ragionevole durata del processo". "La Costituzione dice che ogni persona ha diritto a un processo che si svolga in tempi ragionevoli - sottolinea il magistrato -, questo è un principio sacro ecco perché questa legge è un peccato mortale. Prescrizione vuol dire che dopo un certo periodo di tempo non puoi processare una persona, e la bella pensata è stata di dire che dopo la sentenza di primo grado la prescrizione si sospende". La riforma della prescrizione sarebbe dovuta andare a braccetto con quella per sveltire i processi, secondo l'accordo con Matteo Salvini nello scorso governo. Finito il patto con la Lega, di quella seconda parte fondamentale della riforma ci si è dimenticati, lasciando solo quella "manettara" di stampo grillino.

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